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Nel dibattito sullo Stato dell’Unione europea, i deputati hanno interrogato la Presidente von der Leyen sul lavoro passato e le proposte da qui alle elezioni di giugno 2024.
In apertura di dibattito, la presidente del Parlamento Roberta Metsola ha dichiarato: “Oggi l’Unione europea è più forte e più unita che mai. Il mondo sta cambiando e l’Europa deve adattarsi e cambiare con esso. Dobbiamo continuare a impegnarci per rendere la nostra Europa un luogo di parità di opportunità, di accesso e di prosperità, in cui tutti possano raggiungere il proprio potenziale. Dobbiamo continuare a riformare. Dobbiamo sempre tenere le preoccupazioni delle persone al centro di tutte le nostre azioni”.
La presidente della Commissione von der Leyen ha dichiarato che l’UE ha subito una trasformazione sostanziale da quando ha presentato il suo programma nel 2019, aggiungendo: “Abbiamo realizzato oltre il 90% delle linee guida politiche che ho presentato” all’epoca.
Sul Green Deal, ha annunciato un’indagine sulle sovvenzioni cinesi ai veicoli elettrici. “Dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali”, ha detto. La Presidente ha poi sottolineato l’importanza di una transizione equa per gli agricoltori, le famiglie e l’industria e che “l’Europa farà tutto il possibile” per mantenere il suo vantaggio competitivo.
Per quanto riguarda l’Intelligenza artificiale, von der Leyen ha affermato che l’IA migliorerà l’assistenza sanitaria, aumenterà la produttività e contribuirà ad affrontare i cambiamenti climatici. La priorità numero uno della Commissione è “garantire che l’IA si sviluppi in modo umano-centrico, trasparente e responsabile”.
Sull’Ucraina, ha annunciato che la Commissione proporrà l’estensione della protezione temporanea dell’UE per gli ucraini: “Il nostro sostegno all’Ucraina durerà.”
Nel suo discorso, la presidente della Commissione ha fatto riferimento anche allo Stato di diritto, all’allargamento, alla migrazione, alle relazioni UE-Africa, all’iniziativa Global Gateway, ai cambiamenti climatici e alla sicurezza alimentare e ha annunciato un Vertice con i partner sociali.
Manfred Weber (PPE, DE), ha evidenziato tre priorità. In primo luogo, la crescita economica e la competitività: “Abbiamo bisogno di crescita, di posti di lavoro, di redditi dignitosi, di prosperità, di un’industria forte”, ha detto, aggiungendo che il suo gruppo politico sosterrà le iniziative per ridurre la burocrazia, investire nell’innovazione e coltivare le relazioni commerciali. In secondo luogo ha citato la migrazione, sottolineando che l’Europa deve decidere chi può entrare nei suoi confini, evidenziando anche che il “Dna europeo” prevede la protezione dei rifugiati. In terzo luogo, ha affermato il bisogno di lavorare per un’Unione europea della difesa e la necessità di “ottimismo, visione, valori e disponibilità per la prossima tappa per diventare una vera Unione europea”.
Iratxe García (S&D, ES) ha affermato che la massima priorità dell’UE dovrebbe essere la reindustrializzazione al fine di raggiungere l’autonomia strategica, promuovendo nel contempo la transizione verde per fermare le conseguenze dei cambiamenti climatici. Ha ringraziato la Presidente von der Leyen per il suo chiaro messaggio a sostegno del Green Deal, ma deplorato la mancanza di enfasi sul consolidamento del pilastro sociale dell’Unione. García ha chiesto l’inclusione della violenza di genere nell’elenco dei reati riconosciuti a livello UE e di utilizzare i beni russi congelati per contribuire a finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. Ha inoltre esortato l’UE a raggiungere un accordo sul Patto sulla migrazione e sottolineato che “il denaro degli europei non può finire nelle tasche dei governi che abusano dei diritti fondamentali delle persone”.
Stéphane Séjourné (Renew, FR) ha la necessità di sfruttare al meglio i mesi rimanenti della legislatura. Ha sottolineato i passi positivi compiuti in risposta alla pandemia, all’aggressione della Russia contro l’Ucraina e riguardo il Green Deal. Ha chiesto l’attenzione dell’UE sulla reindustrializzazione dell’Europa e ha osservato che l’UE ha regolamentato il “wild west” del digitale. Séjourné ha anche sottolineato la necessità di una soluzione duratura alle questioni migratorie e criticato la regola dell’unanimità, “veleno” in seno al Consiglio. Infine, ha esortato l’Europa a prestare attenzione alle richieste disperate dei giudici in Polonia e Ungheria.
Philippe Lamberts (Verdi/ALE, BE) ha criticato “coloro che chiedono una pausa” nella legislazione climatica e ambientale, dicendo: “Non siamo al di sopra della natura (…), che ci piaccia o no, ci sono limiti a ciò che il nostro pianeta può prendere e a ciò che può dare”. Ha detto che la transizione ecologica rappresenta “l’unica più grande opportunità economica per l’Europa”. Lamberts ha anche esortato la Commissione ad affrontare le questioni abitative e a intensificare i suoi sforzi contro le violazioni dello Stato di diritto, “e non solo in Polonia o Ungheria”.
“Oggi l’UE è in una forma migliore rispetto a vent’anni fa?”, ha chiesto Ryszard Legutko (ECR, PL). “La risposta è no, poiché c’è più che mai instabilità, incertezza e inflazione elevata”. La tratta di persone è fiorente, il Green Deal è una stravaganza costosa, il costo del debito comune dell’UE sarà due volte più grande di quanto previsto e il bilancio dell’UE è in frantumi, ha aggiunto. La Commissione scivola verso l’oligarchia, intromettendosi nelle politiche nazionali e cercando di rovesciare i governi che non ama, dopo aver reso lo Stato di diritto una caricatura.
Marco Zanni (ID, IT) ha affermato che sul Green Deal l’UE ha “occasione storica: meno ideologia e più pragmatismo”, aggiungendo che bisogna affrontare i cambiamenti climatici senza danneggiare “i nostri agricoltori, imprese o proprietari di edifici”. In merito alle indagini annunciate sulle sovvenzioni estere, Zanni ha messo in dubbio la loro utilità: “davvero oggi la Commissione ha ancora bisogno di ciò, quando è chiaro che la Cina fa concorrenza sleale?” Sulla migrazione, ha detto: “Finché non ci sarà una linea chiara che chi non ha diritto di stare dentro, deve stare fuori (…) il problema non si risolverà mai”. “Diamo più spazio per ciò che vogliono i cittadini “, ha concluso.
Martin Schirdewan (La Sinistra, DE) ha detto: “Il vero successo politico è misurato dalla situazione reale in cui si trova la maggior parte delle persone, non da discorsi eloquenti”, aggiungendo che, nonostante le grandi promesse, la realtà per molti europei rimane cupa, con l’aumento dei costi della vita e il calo dei salari reali. Ha sottolineato le lotte dei lavoratori, delle madri sole e dei pensionati, accusando la Commissione di promuovere un’Europa sempre più al servizio delle aziende e non dei suoi cittadini. “95 milioni di persone nell’Unione europea sono minacciate dalla povertà”, ha detto, e ha esortato la Commissione a spostare la sua attenzione dai “discorsi della domenica” al servire veramente la maggioranza.