Ue. Ucraina: il Parlamento europeo, ‘proteggere le donne da violenza e sfruttamento sessuale’

di Maurizio Molinari *

Il Parlamento europeo chiede all’UE di proteggere le donne che fuggono dall’Ucraina dalla violenza e dalla tratta di esseri umani, e di garantire loro l’accesso ai servizi sanitari essenziali.
In una risoluzione adottata oggi, il Parlamento condanna fermamente l’uso della violenza sessuale e di genere come arma di guerra ed esprime profonda preoccupazione per il crescente numero di denunce di tratta di esseri umani, violenza sessuale, sfruttamento, stupro e abusi subiti da donne e bambini in fuga dall’Ucraina.
Il testo non legislativo è stato approvato con 462 voti favorevoli, 19 contrari e 89 astensioni.
I deputati sottolineano che le esigenze specifiche delle donne e delle ragazze dovrebbero essere affrontate nei centri di accoglienza dei rifugiati e che i meccanismi di denuncia dovrebbero essere resi immediatamente disponibili nelle lingue e nei formati accessibili a tutti.
Gli Stati membri e l’UE dovrebbero identificare e perseguire rapidamente le reti di trafficanti che approfittano dello sfruttamento sessuale delle donne rifugiate. Il Parlamento, inoltre, esorta i paesi UE a fornire un trasporto sicuro e coordinato tra Stati membri.

Garantire l’accesso ai servizi SRHR essenziali.
Gli eurodeputati chiedono all’UE e a tutti i paesi ospitanti e di transito di garantire l’accesso a salute e diritti sessuali e riproduttivi (Sexual and reproductive health and rights – SRHR), in particolare la contraccezione di emergenza e l’assistenza all’aborto anche per le vittime di stupro, oltre alle cure ostetriche.
Per le donne che si trovano ancora in Ucraina, il Parlamento sollecita l’Unione a utilizzare tutte le risorse e i fondi a disposizione per rispondere ai bisogni in materia di salute sessuale e riproduttiva, e a inviare kit per una salute dignitosa, contraccettivi e kit per la salute riproduttiva sessuale, attraverso pacchetti e convogli umanitari verso l’Ucraina e i paesi ospitanti.
Per facilitare l’integrazione delle donne rifugiate nei paesi ospitanti, i deputati vogliono garantire l’accesso al mercato del lavoro il più presto possibile e chiedono programmi speciali e corsi di lingua, nonché l’accesso ai servizi per la cura dei bambini.
Il presidente della commissione parlamentare per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere (FEMM) Robert Biedroń (S&D, PL), ha dichiarato: “Gli stupri di massa, la violenza sessuale e di genere, la tortura e il genocidio vengono usati come armi di guerra. Non ci fermeremo fino a quando gli autori di questi crimini saranno assicurati alla giustizia, ma – anche quando ciò avverrà – le vite fortemente colpite potrebbero non riprendersi mai da un tale trauma. Ecco perché è inaccettabile che le donne in cerca di rifugio nell’UE siano private dei servizi fondamentali di salute riproduttiva sessuale. Gli Stati membri devono intensificare i loro sforzi e garantire che queste donne ricevano tutto il sostegno di cui hanno bisogno”.
Secondo l’UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), più di 5,5 milioni di rifugiati – Il 90% dei quali sono donne e bambini – sono fuggiti dall’Ucraina da quando l’invasione russa è iniziata il 24 febbraio. Altri 7,1 milioni di persone sono sfollati all’interno dell’Ucraina, tra cui donne e bambini che hanno bisogno di cure mediche.

* Responsabile Media del Parlamento europeo in Italia.