Ue. Von der Leyen a Netanyahu, ‘Soluzione negoziata con Iran’

di Mariarita Cupersito –

Alla vigilia del G7 a Kananaskis, la presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente del consiglio europeo Antonio Costa che “una soluzione negoziata sull’Iran è la scelta migliore a lungo termine”
Von der Leyen ha manifestato la sua profonda preoccupazione per l’attuale situazione in Medio Oriente, affermando di aver parlato nella giornata di ieri, domenica 15 giugno, con Netanyahu e di aver “ribadito l’impegno della Ue per la pace e la stabilità in Medio Oriente”. Nel corso del colloquio telefonico, Von der Leyen ha inoltre “riconosciuto il diritto di Israele a difendersi”, evidenziando che “l’Iran, principale fonte di instabilità nella regione non potrà mai avere armi nucleari”, sottolineando però a Netanyahu che la situazione umanitaria a Gaza è “inaccettabile”, come riportato sui suoi canali social.
“Siamo preoccupati anche il suo programma missilistico”, ha proseguito la presidente della commissione Ue nel corso della conferenza, concludendo che “serve una soluzione durevole attraverso un negoziato”.
Mentre proseguono gli attacchi incrociati tra i due Paesi, Netanyahu ha dichiarato nel corso di un’intervista a Fox News di aver eliminato il capo dell’intelligence dei Pasdaran, Mohammad Kazemi, e il suo vice Hassan Mohaqeq.
“Abbiamo deciso di agire perché dovevamo farlo. Abbiamo visto abbastanza uranio arricchito per nove bombe. Stiamo attaccando i loro siti nucleari. Abbiamo attaccato il loro comando superiore e posso confermare che pochi istanti fa abbiamo eliminato anche il capo della loro divisione di intelligence e il suo vice a Teheran”, ha affermato.
Il bilancio di vittime ufficiale aggiornato in Israele per gli attacchi dell’Iran è attualmente di 24 morti dallo scorso venerdì, mentre il ministero iraniano della Salute riferisce che gli attacchi israeliani contro l’Iran hanno ucciso almeno 224 persone. “Dopo 65 ore di aggressione da parte del regime sionista, 224 donne, uomini e bambini sono morti come martiri”, ha dichiarato sui propri canali social il portavoce del Ministero iraniano della Salute Hossein Kermanpour aggiungendo che “più del 90%” delle vittime sono civili”.
“Non siamo mai stati e non siamo gli aggressori ma, fianco a fianco, ci opponiamo con forza a questo brutale criminale”, ha dichiarato su X il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian. “Mentre il nostro caro popolo persevera nella sua lotta, anche il governo sta tentando con tutte le sue forze di impedire qualsiasi interruzione della vita quotidiana delle persone”.
I leader del G7 che prende il via oggi in Canada hanno intanto manifestato scetticismo per le dichiarazioni del Presidente Usa Donald Trump delle scorse ore su un possibile ruolo da mediatore per Vladimir Putin nel conflitto tra Israele e Iran. Tra le posizioni più nette, quella del presidente francese Emmanuel Macron: “Non credo che la Russia, che oggi è impegnata in un conflitto ad alta intensità e ha deciso di non rispettare la Carta delle Nazioni Unite da diversi anni, possa essere in alcun modo un mediatore”, ha dichiarato.