Uganda. Elezioni generali: il leader dell’opposizione Kyagulanyi si candida come presidente

di Alberto Galvi

In Uganda il leader dell’opposizione Robert Kyagulany, la nota pop star Bobi Wine, ha lanciato ufficialmente il partito politico NUP (National Unity Party) per le elezioni del prossimo anno con cui lui si candiderà per la presidenza.
Dopo tre anni di appartenenza al PPM (People Power Movement) Robert Kyagulanyi nei giorni scorsi insieme ad una frangia di quel partito ha fondato il NUP.
Per vincere queste elezioni il presidente è eletto direttamente a maggioranza assoluta con voto popolare in 2 turni se necessario per un mandato di 5 anni che può essere ripetuto senza limiti di volte se viene rieletto. il capo della Commissione elettorale deve organizzare le elezioni per coprire le cariche che devono essere elette in 80 comuni, 141 distretti, 200 contee, 2000 sub-contee, 9500 parrocchie e 65200 villaggi.
In questa tornata elettorale si voterà anche per i 445 membri dell’Assemblea Nazionale unicamerale. I principali partiti attualmente in parlamento sono: NRM (National Resistance Movement), FDC (Forum for Democratic Change), DP (Democratic Party), UPDF (Uganda People’s Defence Force) e UPC (Uganda People’s Congress).  I parlamentari hanno chiesto al governo di prendere in considerazione la dichiarazione di uno stato di emergenza a causa dagli effetti della pandemia di Covid-19 e che per questo motivo possano essere rinviate le elezioni.
Il governo ha promesso di rispettare i principi chiave della ACDEG (African Charter on Democracy, Elections and Governance) organizzando elezioni libere ed eque entro il 2021. Il presidente Museveni ha firmato la Carta il 16 dicembre 2008, un anno dopo che è stata adottata dall’Assemblea dei Capi di Stato e di governo dell’Unione africana. Dei 54 Stati africani, 34 hanno già ratificato la Carta.
Attualmente, tutti i partiti politici in Uganda stanno organizzando le elezioni primarie per scegliere il candidato presidente in vista delle elezioni generali del 2021.
L’Uganda terrà le presidenziali tra il 10 gennaio e l’8 febbraio 2021. La Commissione elettorale presieduta da Simon Byabakama Mugenyi ha bandito i raduni della campagna e ha esortato i candidati a utilizzare i media invece di inviare i loro messaggi agli elettori.
I partiti di opposizione si sono precedentemente lamentati che le agenzie di sicurezza impediscono loro di apparire in programmi politici, a causa dell’accesso limitato ai mezzi di trasmissione, in particolare nelle zone rurali.
Gli aspiranti candidati potranno condurre campagne elettorali solo attraverso la televisione, la radio e i social media a causa della paura del contagio da Covid-19. Per i nuovi arrivati ​​in politica, sarà più dura affrontare una sfida rispetto al passato, in quanto le campagne digitali sono più costose e complesse rispetto alle tradizionali campagne elettorali.
I tre mesi di quarantena imposta da marzo in tutto il paese significano anche che alcune attività dovranno essere realizzate in un tempo molto più breve.
Mancano appena sei mesi alle elezioni che si terranno tra gennaio e febbraio del prossimo anno, con il presidente Yoweri Museveni del partito NRM che dice che il governo può effettivamente garantire il distanziamento sociale e altre misure precauzionali nei seggi elettorali.
Simon Byabakama, il capo della Commissione elettorale ha sollevato una serie di problematiche, a causa dell’incertezza che si creerebbe con il rinvio delle elezioni, da quando ha annunciato lo scorso 16 giugno la tabella di marcia verso le elezioni generali del 2021 al fine di svolgere le elezioni in modo sicuro.
Museveni è stato inizialmente accolto bene dalle potenze occidentali per le sue riforme economiche ed educative, ma nel corso degli anni è stato sempre più criticato per il rifiuto di rinunciare al potere
squalificando alcuni potenziali rivali. Museveni ha infatti già vinto cinque elezioni presidenziali e in questo lasso di tempo la corruzione è aumentata e la sua capacità di controllare il paese si è ampliata.