Uganda. Elezioni generali: il presidente Museveni del partito NRM è ancora il favorito

di Alberto Galvi

In Uganda si vota il 14 gennaio 2021 per le elezioni generali. Il presidente Yoweri Museveni del partito NRM (National Resistance Movement) è uno dei presidenti più longevi del continente africano, al potere nel 1986 alla fine di una guerra durata cinque.
Tutte le elezioni vinte da Museveni sono state offuscate dalle intimidazioni nei confronti dell’opposizione e dalle accuse di brogli elettorali. I suoi sostenitori lo lodano per aver portato una relativa pace e prosperità nel Paese e in particolare per le sue politiche sulla salute pubblica per contrastare la diffusione dell’HIV.
Quest’anno il leader dell’opposizione di lunga data Kizza Besigye, che è stato arrestato numerose volte, ha deciso di non candidarsi di nuovo alle presidenziali.
Dieci candidati sono in corsa per le elezioni, mentre oltre mille sono in lizza per il parlamento ugandese, che è composto da 445 seggi i quali membri sono eletti per un mandato di 5 anni, mentre possono votare 18 milioni di persone.
I favoriti alla presidenza sono Yoweri Museveni e Patrick Oboi Amuriat del partito FDC (Forum for Democratic Change), che è stato arrestato più di una dozzina di volte dalle forze di sicurezza dall’inizio delle campagne a novembre.
Uno dei 10 candidati che sfida Museveni alla presidenza quest’anno è il musicista noto con il nome d’arte Bobi Wine del partito NUP (National Unity Platform). Il 38enne è passato alla politica vincendo un seggio in parlamento nel 2017, ed ha mobilitato molti giovani che non si erano mai occupati di politica.
Il presidente non ha preso alla leggera questa sfida. Bobi Wine è stato arrestato più volte da quando si è occupato di politica. Parte della sua popolarità dipende dalla sua età, in una delle nazioni più giovani del mondo. Ha anche sorpreso le autorità attirando grandi folle di sostenitori nelle zone rurali, ritenute una roccaforte elettorale del presidente Museveni.
La campagna elettorale è stata segnata da brutali repressioni durante i raduni dell’opposizione che hanno lasciato decine di morti con ripetute intimidazioni e arresti di alcuni candidati dell’opposizione, del personale addetto alla campagna elettorale e dei loro sostenitori. Molti ugandesi temono che le elezioni non saranno libere ed eque perché il governo ha schierato l’esercito per reprimere quella che potrebbe essere la violenza post-elettorale.
Il candidato del partito DP (Democratic Party) al parlamento del comune di Mityana, Abraham Luzzi, ha dichiarato il suo sostegno a Yoweri Museveni, causando confusione tra i membri del partito nel distretto. Luzzi sostiene che Norbert Mao, candidato presidenziale del DP, gli ha dato il via libera per sostenere il presidente Museveni che cerca di estendere il suo mandato a quattro decenni.
Inoltre il governo ugandese ha ordinato alle società di telecomunicazioni di sospendere immediatamente qualsiasi accesso e utilizzo dei social media e dei servizi di messaggistica online. Facebook ha rimosso diversi account collegati all’amministrazione del presidente Museveni.
L’accusa di Facebook è stata che alcuni dei profili erano falsi, manipolando l’opinione pubblica per favorire il governo mentre attaccava l’opposizione. Inoltre fanno parte dei siti non disponibili i principali social network tramite i principali operatori di rete cellulare dell’Uganda.
Nonostante Museveni mantenga un’ampia base di sostegno, soprattutto nelle zone rurali, deve affrontare una crescente opposizione per l’aumento della disuguaglianza e per il suo rigido controllo sul Paese. La campagna elettorale è stata vietata a Kampala e in altri 10 distretti a causa della pandemia, anche se i candidati dell’opposizione affermano che in quelle aree sono diventati più popolari.