Uganda. Kainerugaba, figlio del presidente Museveni, si sta preparando per la successione

di Alberto Galvi

In Uganda il tenente generale Muhoozi Kainerugaba si sta preparando per succedere al padre, il presidente Yoweri Museveni, che detiene il potere dal 1986 e che ancora non si è dimesso dopo aver ottenuto lo scorso anno l’ennesimo mandato presidenziale.
I sostenitori affermano che Kainerugaba offre all’Uganda l’opportunità di un trasferimento pacifico di potere in un paese che non ne ha avuto uno dall’indipendenza dal Regno Unito del 1962. Intanto i leader dell’opposizione, i critici e altri desiderosi di cambiamento affermano che la sua ascesa sta guidando il paese africano verso una successione ereditaria.
Le celebrazioni per il 48mo compleanno di Kainerugaba dovrebbero essere viste come un’introduzione formale alla successione, anche se Kainerugaba deve affrontare un iter legale per tale carica poiché la legge ugandese proibisce a un ufficiale militare in servizio di candidarsi in politica.
La scorsa settimana un avvocato ugandese ha presentato una petizione alla Corte costituzionale chiedendo una dichiarazione secondo cui le attività politiche di Kainerugaba fossero illegali. Tale petizione mira anche a far perseguire Kainerugaba per presunto tradimento per le sue attività definite destabilizzanti per la vita democratica del paese.
Kainerugaba si è arruolato nell’esercito alla fine degli anni ’90 e la sua ascesa al vertice delle forze armate è stata controversa. Ora in Uganda sembra che sia in corso una transizione, poiché per Museveni questo potrebbe essere l’ultimo mandato, anche se ancora non ha scelto un successore riconoscibile né all’interno del suo partito né tra i membri del suo governo.
Museveni non ha detto ancora quando si ritirerà, anche se non ha rivali all’interno del partito di governo del Movimento di Resistenza Nazionale, motivo per cui molti credono che i militari avranno voce in capitolo nella scelta del suo successore.
Gli ufficiali che hanno posto fine ad anni di conflitto e che poi hanno lanciato la presidenza di Museveni sono morti o si sono ritirati dall’esercito, mettendo l’autorità nelle mani di giovani ufficiali militari che vedono Kainerugaba come loro leader.
Kainerugaba è ora di fatto il capo dell’esercito, con i suoi alleati strategicamente schierati in posizioni di comando nei servizi di sicurezza. Manca però del carisma di Museveni, che ha mantenuto il potere in parte stringendo accordi con i suoi rivali politici e persino convincendo alcuni a servire nel suo governo. Museveni è un alleato degli Stati Uniti per la sicurezza regionale, ed è spesso accreditato di aver riportato l’Uganda a una relativa pace e sicurezza.
Negli ultimi anni Kainerugaba ha però dovuto affrontare crescenti critiche per le violazioni dei diritti dei sostenitori dell’opposizione e per aver usato i militari per sottomettere i suoi oppositori politici attraverso intimidazioni, percosse o pene detentive come con Bobi Wine, il popolare cantante che ha sfidato Museveni alle elezioni dello scorso anno. In Uganda sono previste nel 2026 le prossime elezioni presidenziali.