Un Flop l’incontro di Parigi: Haftar, ‘al-Serraj è un fanfarone’. E Macron fa hotspot in Libia

di Enrico Oliari –

Si sarà concluso anche con una storica stretta di mano l’incontro di Parigi fra il capo del Consiglio del governo di unità nazionale, Fayez al-Serraj, e l’uomo forte “di Tobruk”, il generale Khalifa Haftar, tuttavia, come Notizie Geopolitiche aveva notato, l’impegno di arrivare ad un cessate-il-fuoco e a elezioni in primavera non è stato supportato dalla firma di accordi ne’ tantomeno dal riconoscimento di Haftar del governo di unità nazionale promosso dall’Onu.
Tant’è che a distanza di neanche 48 ore Haftar ha accusato al-Sarraj di non “avere alcuna autorità a Tripoli” e di essere un “fanfarone”, poiché “non controlla la città, se non a parole. Tripoli è la capitale di tutti i libici, e non appartiene a nessuno. Sarraj a Tripoli non ha alcuna autorità. E’ un ingegnere. Farebbe meglio a dire cose concrete e attinenti ai fatti e a lasciar perdere le fanfaronate”.
L’incontro organizzato da Macron, che non ha invitato a Parigi l’Italia nonostante il lavoro fino ad oggi fatto, rischia quindi di essere più di immagine che di concretezza, ed anche quel cessate-il-fuoco promesso a parole si scontra con le dichiarazioni di Haftar di oggi a France 24, per cui “Finché c’è un pericolo siamo pronti a difendere la capitale. La mia ambizione è di difendere il popolo, noi siamo i guardiani del popolo”.
Tra l’altro non è chiaro perché all’incontro sia stato presente per la parte di Tobruk il capo dell’esercito e non il presidente del consiglio, Abdullah al-Thinni, come sarebbe di prassi.
A rendere furioso Haftar potrebbe essere stata la visita di al-Serraj di ieri a Roma, in cui ha chiesto al premier Paolo Gentiloni l’invio di navi della marina in acque territoriali libiche per contrastare il traffico di migranti, o meglio, come ha spiegato Gentiloni, un “sostegno tecnico con unità navali italiane nel comune contrasto al traffico di esseri umani da svolgersi in acque libiche”.
Era da tempo che l’Italia attendeva questa mossa da parte di Tripoli, e Gentiloni ha commentato che “La richiesta che ci è pervenuta dal governo libico di collaborazione e assistenza alla guardia costiera libica può essere un punto di svolta nella gestione della situazione. Il fatto che le autorità libiche chiedano all’Italia di collaborare, non di sostituirsi al contrasto dei trafficanti, è importante”.
Intanto Macron ha annunciato oggi l’intenzione di aprire in Libia “con o senza l’Europa” “quest’estate degli hotspot”. Lo ha fatto in occasione della visita al centro d’accoglienza per rifugiati di Orleans spiegando che “L’idea è di creare hotspot in modo da evitare che delle persone si assumano folli rischi anche se non sono idonee all’asilo. Andremo a cercare la gente”, ancora prima che si imbarchino per l’Europa.