Ungheria. Orban difende a Bruxelles la controversa legge sui gay

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Recandosi a Bruxelles per il Consiglio europeo, il premier ungherese Viktor Orban ha difeso la controversa legge, definita dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen “una vergogna”, sulla protezione dell’infanzia che vieta per i minorenni la “rappresentazione e promozione dell’identità di genere diversa dal sesso alla nascita, il cambio di sesso e omosessualità”.
Contro la legge approvata dal Parlamento di Budapest si sono scagliati 15 paesi dell’Unione Europea tra cui l’Italia, ed il primo ministro Mario Draghi ha affermato oggi che “L’odio, l’intolleranza e la discriminazione non hanno posto nella nostra Unione. Ecco perché, oggi e ogni giorno, sosteniamo la diversità e l’uguaglianza Lgbti in modo che le nostre generazioni future possano crescere in un’Europa di uguaglianza e rispetto”.
Rispondendo ai giornalisti Orban ha sottolineato che la legge “vuole difendere i diritti dei ragazzi e dei genitori, non discrimina gli omosessuali: prima di criticare è meglio leggere”. Ha poi aggiunto che “Io sono un combattente per i diritti dei gay. Sono stato un combattente per la libertà nel regime comunista, in cui l’omosessualità era punita, e ho lottato per la loro libertà e i loro diritti. Io difendo i diritti degli omosessuali”. Ha poi spiegato che la legge approvata dal Parlamento vuole impedire “interferenze nell’educazione sessuale che i genitori vogliono dare ai figli, e il fatto che questo debba riguardare esclusivamente i genitori”.
Nella lettera sottoscritta dai 15 viene esortato l’intervento della Commissione europea “in quanto custode dei trattati”: viene chiesto “il pieno rispetto del diritto dell’Ue, anche deferendo la questione alla Corte di giustizia”. Essa infatti verrebbe a ledere il diritto all’informazione e alla libera espressione, capisaldi dell’Unione Europea.