Unifil. Salvini mette a rischio i militari italiani per fare il piacione con Netanyahu

di Enrico Oliari

A forza di voler passare per sceriffo duro e puro il ministro dell’Interno Matteo Salvini rischia di combinare qualche disastro.Così, dopo aver urlato ai quattro venti di una retata verso la mafia nigeriana nel piemontese ad operazioni ancora in corso, cosa che ha fatto infuriare il procuratore capo Armando Spataro, oggi il suo strafare su Twitter si è allargato all’estero bollando gli Hezbollah come “terroristi islamici”.Hezbollah è un partito politico e una forza paramilitare regolare del Libano, ma forse per compiacere agli israeliani che lo attendevano il ministro dell’interno e vicepremier Salvini ha twitatto “Chi vuole la pace, sostiene il diritto all’esistenza ed alla sicurezza di Israele. Sono appena stato ai confini nord col Libano, dove i terroristi islamici di Hezbollah scavano tunnel e armano missili per attaccare il baluardo della democrazia in questa regione.Al di là degli aspetti politici (o partitici) per cui possa piacere o meno che il leader leghista schieri 60 milioni di italiani dietro il suo pensiero, un atteggiamento così leggiadro può arrivare a compromettere la sicurezza dei 1.100 militari italiani della missione di interposizione Unifil, istituita nel 1978 dopo l’aggressione militare israeliana in Libano. La missione è al momento a guida italiana, sotto il comando del generale Stefano Del Col.A qualcuno al ministero della Difesa deve aver pigliato un coccolone, e tra la “preoccupazione” e “l’imbarazzo” da via XX Settembre è arrivato un comunicato in cui si legge che “Non vogliamo alzare nessuna polemica, ma tali dichiarazioni mettono in evidente difficoltà i nostri uomini impegnati proprio a sud nella missione Unifil, lungo la Blue line. Questo perché il nostro ruolo super partes, vicini a Israele e al popolo libanese, è sempre stato riconosciuto nell’area”.Rischio di una nuova Nassirya? Si tratta certamente di un timore eccessivo, in Libano gli italiani sono amati anche per l’impegno umanitario.Salvini ha risposto che “Non capisco lo stupore che ho letto su un’agenzia per la definizione di Hezbollah come terroristi islamici. Se si scavano tunnel sotterranei a decine di metri che sconfinano nel territorio israeliano, non penso si faccia per andare a fare la spesa”.Salvini si è insomma arrampicato sullo specchio, ma al premier israeliano Benjamin Netanyahu non interessano le battute: lui punta sui sovranisti europei in funzione antipalestinese, magari per portare le ambasciate a Gerusalemme, come ha fatto con Donald Trump. E forse, ottenendo anche dall’Italia un po’ più di avversione ufficiale verso i palestinesi, per allargare gli insediamenti nei territori occupati ed accontentare così palazzinari e coloni che sono poi le colonne portanti del suo elettorato.