Usa. Gli Stati Uniti hanno chiesto al Messico l’estradizione di Ovidio Guzmán, il figlio di El Chapo

di Alberto Galvi

Gli Stati Uniti hanno chiesto al Messico l’estradizione del figlio di El Chapo, Ovidio Guzmán: catturato a gennaio, è sospettato di guidare, insieme a suo fratello, il cartello della droga di Sinaloa fondato da suo padre El Chapo, oggi in carcere.
Ovidio Guzmán avrebbe contribuito a gestire il cartello di Sinaloa da quando suo padre è stato consegnato alle autorità statunitensi nel 2017. El Chapo è stato processato in un tribunale statunitense e ora sta scontando l’ergastolo in un carcere di massima sicurezza in Colorado.
Ovidio è uno dei figli di El Chapo. Il più anziano di loro, Edgar, è stato ucciso in una sparatoria nel 2008. Il fratello maggiore ancora in vita di Ovidio, chiamato Joaquín dal nome del padre, è ancora latitante. Entrambi i fratelli sono stati incriminati da un tribunale statunitense con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di cocaina, metanfetamine e marijuana.
Ovidio Guzmán è accusato di aver aiutato a supervisionare quasi una dozzina di laboratori di metanfetamine a Sinaloa e di aver cospirato per distribuire cocaina e marijuana. Inoltre è stato accusato di essere il mandante dell’omicidio di alcuni informatori, di un trafficante di droga e un di cantante messicano che si è rifiutato di esibirsi al suo matrimonio.
Il giovane Guzmán è stato catturato vicino alla città di Culiacan, nello Stato settentrionale di Sinaloa, innescando un’ondata di violenza che ha causato la morte di decine di persone
Ovidio Guzmán ha ricevuto a gennaio un’ingiunzione del tribunale che ha bloccato la sua immediata estradizione negli Stati Uniti, e un giudice ha concesso agli Stati Uniti fino al 5 marzo per presentare una richiesta di estradizione, che l’ambasciata americana a Città del Messico ha presentato oggi al ministero degli Esteri e all’ufficio del procuratore generale.