Usa. Washington ha aperto un’ambasciata nelle Isole Salomone per contrastare l’espansionismo cinese

di Alberto Galvi –

Gli Stati Uniti hanno aperto un’ambasciata nelle Isole Salomone per contrastare la spinta espansionista della Cina nel Pacifico. Le mosse della Cina nella regione portano gli Stati Uniti a cercare di aumentare il proprio impegno nella regione, donando vaccini COVID-19, riportando i volontari dei Peace Corps in diverse nazioni insulari e investendo in progetti forestali e turistici.
Per il momento all’interno dell’ambasciata lavorano un incaricato d’affari, un paio di dipendenti del Dipartimento di Stato e una manciata di impiegati locali. Gli Stati Uniti avevano precedentemente gestito un’ambasciata nelle Isole Salomone per cinque anni prima di chiuderla nel 1993 come parte di una riduzione globale dei posti dei diplomatici dopo la fine della Guerra Fredda.
L’apertura dell’ambasciata nelle Isole Salomone arriva mentre il nuovo leader delle Figi, il primo ministro Sitiveni Rabuka, sembra rivalutare alcuni aspetti dell’impegno della sua nazione con la Cina. Rabuka ha dichiarato di aver pianificato di porre fine a un accordo di addestramento e scambio tra corpi di polizia con la Cina.
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha notificato ai legislatori all’inizio dello scorso anno che la crescente influenza della Cina nella regione ha reso prioritaria la riapertura dell’ambasciata delle Isole Salomone. Le Salomone hanno firmato un patto di sicurezza con la Cina, sollevando timori di un potenziamento militare nella regione, e gli Stati Uniti hanno risposto inviando diverse delegazioni di alto livello.
Le Isole Salomone hanno stretto legami con Pechino nel 2019, abbandonando quelli con Taiwan, e minacciando i legami con gli Stati Uniti, che risalgono alla Seconda guerra mondiale. Gli Stati Uniti sono stati incoraggiati dall’impegno delle Isole Salomone a continuare a mantenere come partner di sicurezza l’Australia e gli Stati Uniti, ma sono rimasti preoccupati per la segretezza che circonda l’accordo di sicurezza con la Cina.