Uzbekistan. Costituzione: proteste in Karakalpakstan per una riforma che ne modificherebbe lo status

di Alberto Galvi –

Nella Repubblica autonoma del Karakalpakstan, in Uzbekistan, sono scoppiate proteste per una riforma costituzionale che ne cambierebbe lo status. La manifestazione ha segnato senza dubbio la più grande sfida al governo del presidente autoritario Shavkat Mirziyoyev, formalmente eletto il 4 dicembre 2016 per succedere al presidente di lunga data Islom Karimov, morto il 2 settembre 2016. Mirziyoyev è stato rieletto presidente il 24 ottobre 2021. Le modifiche riguardanti il Karakalpakstan fanno parte di ampie riforme costituzionali proposte dal presidente Mirziyoyev, che includono anche il rafforzamento dei diritti civili e l’estensione del mandato presidenziale a sette anni dai cinque attuali.
Il Karakalpakstan, che ha stretti legami con la Russia, occupa circa i due quarti dell’Uzbekistan occidentale e ospita i Karakalpak, un gruppo di minoranze etniche che parla una delle lingue turche. L’attuale costituzione uzbeka la descrive come una repubblica sovrana che ha il diritto di separarsi tenendo un referendum. Nei prossimi mesi l’Uzbekistan prevede di tenere un referendum su una nuova versione della Costituzione, che non menzionerà più la sovranità del Karakalpakstan o il diritto alla secessione.
Se il referendum avvallerà la riforma, azzererà il conteggio dei mandati di Mirziyoyev e gli consentirà di candidarsi per altri due mandati. In Uzbekistan il presidente è eletto direttamente con voto popolare a maggioranza assoluta, in due turni se necessario, per un mandato di 5 anni ed è eleggibile per un secondo mandato. Mirziyoyev si è assicurato un secondo mandato quinquennale in ottobre con un ampio 80,1 per cento dei voti. Il presidente russo Vladimir Putin è stato il primo a congratularsi con Mirziyoyev per la sua rielezione.