Vanuatu. Elezioni generali il 13 ottobre

di Alberto Galvi

Il mese prossimo si terranno a Vanuatu le elezioni generali anticipate dopo che un tribunale ha stabilito che la decisione controversa del presidente Nikenike Vurobaravu di sciogliere il Parlamento con due anni di anticipo fosse legale. Vanuatu non sarebbe dovuto andare alle urne fino al 2024.
Negli ultimi mesi c’è stato un tentativo fallito da parte del premier Loughman di cambiare la Costituzione per estendere da quattro a cinque anni il mandato del governo, cosa che aveva causato malcontento nel paese. Il leader dell’opposizione, Ralph Regenavu, ha affermato che lo scioglimento sarebbe stato impugnato in tribunale e che la maggioranza dei membri del Parlamento era a sostegno dell’offerta di rimozione di Loughman. Regenavu ha affermato di avere il sostegno di 29 legislatori su 51.
Il Parlamento è stato sciolto il 19 agosto dal presidente Nikenike Vurobaravu, alla vigilia di una mozione di sfiducia nei confronti dell’ormai primo ministro ad interim Bob Loughman. La Corte suprema del paese ha confermato il brusco scioglimento del Parlamento all’inizio di agosto. La data per le elezioni generali è già stata fissata per il 13 ottobre.
La campagna elettorale inizierà il 1 ottobre con la pubblicazione finale dell’elenco dei candidati. Le candidature si sono aperte il 12 settembre e si chiuderanno il 21 settembre.
Vanuatu ha annunciato a giugno accordi economici con la Cina, a seguito dell’incontro nella capitale Port Vila di Loughman con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. Il Pacifico è diventato il centro del conflitto geopolitico tra la Cina, gli Stati Uniti e i suoi alleati, con Pechino che cerca di aumentare nella regione la sua sicurezza e la presenza commerciale.