Vanuatu. Un attacco hacker a messo in crisi il sistema informatico del paese

di Alberto Galvi
 
Un attacco informatico ha messo fuori uso per più di un mese i servizi di emergenza, le e-mail del governo e le linee telefoniche di Vanuatu, tanto che molti funzionari e personale del governo continuano a fare affidamento sugli account e-mail personali per svolgere le attività quotidiane.
L’intero sistema informatico di Vanuatu era centralizzato sui server del governo, e non è chiaro come sia avvenuto l’attacco e quali protezioni Vanuatu avesse in atto. Vanuatu, come molte nazioni del Pacifico, dispone di risorse limitate per affrontare i problemi informatici. 
Il paese fa quindi affidamento sugli Stati più grandi della regione, in particolare l’Australia per avere aiuto e sicurezza. La nazione occupa un’importante posizione geopolitica nella regione, avendo legami amichevoli sia con l’Australia che con la Cina e la Nuova Zelanda. 
Negli ultimi anni Vanuatu ha mostrato una propensione a stabilire maggiori legami diplomatici con la Cina, anche se è solo una nazione di 315mila abitanti
Pechino ha un’ambasciata a Port Vila, mentre la rappresentanza di Washington è in Papua Nuova Guinea. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha visitato Vanuatu a giugno, assicurando alcuni accordi bilaterali.
La mancanza di sicurezza informatica in Oceania non è limitata solo a Vanuatu. Molte altre isole del Pacifico soffrono di una mancanza di finanziamenti e investimenti nell’area. L’Australia, alleata degli Stati Uniti, è il più vicino partner per la sicurezza di Vanuatu. La fornitura di Internet nella regione ha un’utilità fondamentale, ma resta da vedere quanti investimenti saranno messi in atto per proteggere meglio i piccoli Stati del Pacifico da nuovi attacchi. 
La crescente attenzione geopolitica alla regione rende gli attacchi informatici a Vanuatu particolarmente preoccupanti, ed alcuni hanno ipotizzato che l’attacco hacker possa aver avuto origine in Indonesia. Vanuatu sostiene da tempo un movimento per l’indipendenza nella provincia indonesiana di West Papua, mentre l’esercito indonesiano è accusato di gravi violazioni dei diritti umani nella provincia di West Papua, dove gran parte della popolazione è melanesiana.