Vietnam. Continuano le tensioni con la Cina nel Mar Cinese Meridionale

di Alberto Galvi

Nei giorni scorsi il Vietnam ha protestato contro lo speronamento e l’affondamento di un suo peschereccio lo scorso 3 aprile al largo delle isole Paracel da parte della guardia costiera cinese Haijing 4301, nel Mar Cinese Meridionale.
Il governo cinese ha risposto alla protesta diplomatica del Vietnam e ha chiesto un’indagine approfondita accusando la nave vietnamita di essere entrata illegalmente nelle acque cinesi. Intanto tutti e 8 i marinai vietnamiti, che sono finiti in mare sono stati salvati dai marinai cinesi.
Pechino rivendica praticamente l’intero Mar Cinese Meridionale e ha costruito diverse isole dotate di installazioni militari nella zona, una delle rotte di navigazione più trafficate del mondo. Il Vietnam è stato da sempre un oppositore delle ambizioni territoriali del governo cinese.
Già lo scorso luglio il Vietnam aveva invitato la Cina a rimuovere una sua nave da esplorazione petrolifera dalle acque contese nei pressi delle Isole Spratly nel Mar Cinese Meridionale, che si estende a grandi linee a sud ovest da Singapore allo stretto di Malacca e a nord-est fino allo stretto di Taiwan.
La Cina ha conquistato le isole dal Vietnam nel 1974 e da allora vi sono stati frequenti scontri. L’esplorazione petrolifera nel Mar Cinese Meridionale è una questione molto difficile per i paesi che hanno combattuto una serie di controversie violente tra il 1974 e il 1988 sul controllo delle isole Spratly e Paracel, una serie di isolotti parzialmente sommersi.
Le controversie più serie si verificarono nel 1976 e nel 1988. La prima delle 2 si verificò quando la Cina invase e conquistò le isole Paracel occupate dal Vietnam.
La seconda invece si verificò nel 1988 quando navi da guerra cinesi affondarono durante uno scontro parecchie imbarcazioni vietnamite al Johnson Reef nelle Spratly, uccidendo oltre 70 marinai.
La Cina rivendica quasi tutto il Mar Cinese Meridionale, comprese le acque all’interno della EZZ (Exclusive Economic Zone) del Vietnam. Gli Stati Uniti hanno anche espresso serie preoccupazioni per l’affondamento della nave vietnamita e hanno invitato Pechino a non continuare con le sue rivendicazioni illegali nel Mar Cinese Meridionale.
Il governo cinese ha infatti annunciato la costruzione di nuove stazioni di ricerca sulle basi militari costruite su Fiery Cross Reef e Subi Reef e anche una pista di atterraggio per velivoli militari speciali su Fiery Cross Reef.
La Cina ha continuato a schierare truppe intorno alle Isole Spratly contestando una decisione del 2016 di un tribunale delle Nazioni Unite, che ha invalidato le rivendicazioni della Cina nel Mar Cinese Meridionale.
Pechino ha affermato di avere il diritto di costruire nelle acque in cui esercita la propria sovranità continuando a sfidare la sentenza arbitrale.
Gli incidenti come l’affondamento della barca vietnamita minano i colloqui tra l’ASEAN (Association of Southeast Asian Nations) e la Cina per prevenire attraverso un codice di condotta importanti scontri nel Mar Cinese Meridionale.
Molti temono che queste tensioni potrebbero essere il punto di rottura nelle relazioni tra la Cina e i paesi dell’ASEAN che sono: Brunei, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Cambogia, Filippine, Singapore, Tailandia e Vietnam.