di Giuseppe Gagliano –
La Banca Mondiale ha previsto che il Vietnam sarà il Paese con la crescita economica più rapida tra tutte le economie in via di sviluppo dell’Asia orientale nel 2025. Questa previsione, che pone il Vietnam al di sopra dei suoi vicini regionali, riflette l’impressionante evoluzione del Paese, sostenuta da riforme strutturali, un settore manifatturiero in forte espansione e una strategia commerciale orientata all’internazionalizzazione.
Negli ultimi dieci anni il Vietnam si è affermato come un importante polo industriale nella regione, attirando ingenti investimenti diretti esteri (IDE) in settori chiave come l’elettronica, il tessile e l’automotive. Negli ultimi anni il Paese ha ulteriormente consolidato la sua posizione diversificando i suoi partner commerciali e sfruttando accordi di libero scambio con l’Unione Europea, gli Stati Uniti e altri blocchi economici.
Secondo le previsioni della Banca Mondiale, la crescita economica del Vietnam potrebbe raggiungere il 6,5% nel 2025, a fronte di una media regionale del 4,5% per le altre economie in via di sviluppo dell’Asia orientale. Questo dato non solo testimonia la resilienza del Vietnam di fronte alle sfide globali, ma dimostra anche la sua capacità di riposizionarsi nelle catene di approvvigionamento mondiali, in particolare nel contesto delle tensioni commerciali tra le grandi potenze.
Diversi fattori spiegano questa eccezionale dinamica economica. In primo luogo il settore manifatturiero vietnamita, già pilastro dell’economia, continua a crescere a un ritmo sostenuto. Il Paese beneficia di delocalizzazioni di imprese, in particolare cinesi, che cercano di diversificare le loro basi produttive a causa delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. In secondo luogo il Vietnam sta investendo massicciamente nella modernizzazione delle sue infrastrutture per sostenere l’espansione industriale.