Virus di Wuhan: polemiche Cina – Usa. Primato italiano: il coronavirus isolato allo Spallanzani

di Guido Keller

E’ polemica tra la Cina e gli Stati Uniti sul coronavirus di Wuhan, con Pechino che accusa di “mancata assistenza” e di aver alimentato il panico fra la popolazione, con conseguente diffidenza verso gli immigrati cinesi. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha infatti accusato diversi paesi ma soprattutto gli Usa di aver alimentato la paura nella popolazione, cosa che ha scatenato reazioni fuori misura, e di “non aver provveduto ad alcuna assistenza sostanziale”.
Il numero di decessi (494) ha superato quello di epidemia di Sars del 2002 – 2003 (349), mentre i contagiati sono addirittura il quadruplo, oltre 24mila casi accertati contro i 5.327 dell’infezione endemica precedente. Una situazione allarmante in Cina, dove diverse città sono state isolate, i trasporti bloccati, i luoghi di alto affollamento chiusi: il portavoce Hua Chunying ha lanciato un appello alla comunità internazionale chiedendo assistenza, “Ciò di cui la Cina ha urgente bisogno al momento sono mascherine sanitarie, tute protettive e occhiali di sicurezza”.
A Hong Kong medici e infermieri hanno manifestato lungo il confine con la Cina continentale per chiederne la chiusura, e la governatrice Carrie Lam ha disposto la chiusura di 10 valichi lasciando aperto al momento l’aeroporto internazionale e i checkpoint congiunti della baia di Shenzhen e del ponte Hong Kong-Zhuhai-Macao.
Ieri si è registrato il primo decesso al di fuori della Cina, un cittadino cinese arrivato nelle Filippine, mentre i casi di contagio accertati sono saliti a 10 in Germania, a 9 negli Usa, 19 in Thailandia, dove una donna è guarita con un cocktail di antiretrovirali per l’Hiv e di anti influenzali, 20 in Giappone, 18 a Singapore, 15 a Hong Kong, 12 in Australia, 6 in Vietnam, 5 negli Emirati Arabi Uniti, 4 in Canada.
In Francia 20 dei 250 passeggeri rientrati dalla Cina sono stati ricoverati per sintomi riconducibili al virus di Wuhan, mentre in Italia restano ufficialmente due i casi accertati, due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani di Roma le cui condizioni sembrano aggravarsi. Un terzo individuo, un irlandese, è in rianimazione al San Raffaele di Milano per una polmonite virale, ma i test sul coronavirus di Wuhan hanno dato esito negativo. E’ atterrato oggi al’aeroporto militare di Pratica di Mare l’aereo con i 56 italiani, tra cui sei bambini, provenienti da Wuhan: sul Boing KC767A del 14mo stormo dell’Aeronautica Militare non è salito un 17enne perché febbricitante ma poi risultato negativo al virus, mentre 23 connazionali sono rimasti di loro volontà nella popolosa città orientale. Quelli giunti in Italia trascorreranno 14 giorni di quarantena presso la cittadina militare della Cecchignola.
Il primato di isolamento del virus, denominato 2019-nCoV/Italy-INMI1 e come tale depositato alla GenBank, è andato ai ricercatori e ai medici dell’ospedale Spallanzani di Roma: isolato in meno di 48 ore dalla diagnosi “apre – ha spiegato la direttrice del laboratorio di Virologia dell’Inmi, Maria Capobianchi – la ricerca di un vaccino”. Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, ha osservato che “l’Italia diventa interlocutore di riferimento per questa ricerca”.