Yemen. Gli Houthi consegnano il porto di Hodeida ai governativi

Notizie Geopolitiche

Come dagli accordi siglati in Svezia lo scorso 13 dicembre, i ribelli yemeniti Houthi hanno consegnato il porto di Hodeida, il sul Mar Rosso, alla Marina e alla Guardia Costiera governativa, sotto la supervisione dell’Onu. Si tratta del primo di una lunga serie di sto che potrebbero portare alla soluzione politica della crisi iniziata nel 2015, e che sta comportando una gravissima crisi umanitaria con oltre 14milioni di persone a rischio di morte per fame ed epidemie.
L’accordo prevede anche lo scambio complessivamente di oltre 15mila prigionieri a nord lungo la strada che porta all’aeroporto di Sana’a (sotto controllo dei ribelli) e a sud su quella che va all’aeroporto di Sayun, controllato dai governativi.
La guerra nello Yemen ha preso il via nel gennaio 2015 a seguito del golpe degli houthi (sciiti), dietro al quale vi sarebbe l’Iran, che però nega: per mesi i ribelli avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. L’intervento della coalizione a guida saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti, ha permesso la ripresa di una parte dei territori, in particolare del governatorato di Aden, roccaforte del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, mente la capitale e la zona dei principali impianti petroliferi resta saldamente in mano ai ribelli sciiti, che sostenevano l’ex presidente Ali Abdallah Saleh, ucciso da loro stessi dopo che aveva cercato un compromesso con i sauditi.