Yemen. Missile saudita sulla gente in fuga: uccisi 22 bambini

Guterres chiede un’indagine indipendente.

Notizie Geopolitiche –

Ancora strage di bambini nello Yemen, dove un missile sparato da un jet della coalizione a guida saudita ha colpito la gente in fuga da una zona in cui si erano intensificati i combattimenti con i ribelli houthi. A morire sono stati in 22, ma risale solo allo scorso 9 agosto la strage di una quarantina di bambini causata sempre sa un missile che ha centrato uno scuolabus a Saada, In quell’occasione il colonnello Turki al-Maliki, portavoce della coalizione, aveva indicato l’azione come una risposta ad un missile balistico lanciato dai ribelli sulla città saudita di Jizan che aveva comportato la morte di una persona ed il ferimento di 11.
Il segretario generale delle Nazioni Uniti, Antonio Guterres, ha chiesto un’indagine indipendente sull’accaduto indicando che serve “un’indagine imparziale, indipendente e rapida”.
La guerra nello Yemen ha preso il via nel gennaio 2015 a seguito del golpe degli houthi (sciiti), dietro al quale vi sarebbe l’Iran, che però nega: per mesi i ribelli avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. L’intervento della coalizione a guida saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti, ha permesso la ripresa di una parte dei territori, in particolare del governatorato di Aden, roccaforte del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, mente la capitale e la zona dei principali impianti petroliferi resta saldamente in mano ai ribelli sciiti, i quali sostenevano l’ex presidente Ali Abdallah Saleh, ucciso da loro stessi dopo che aveva cercato un compromesso con i sauditi.