Yemen. Raid saudita colpisce uno scuolabus: uccisi 39 bambini

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E’ ancora una volta strage di bambini a causa di un raid sbagliato da parte dei sauditi nello Yemen, dove dal 2015 è in corso una sanguinosa guerra civile a seguito di un golpe mosso dai ribelli sciiti Houthi. Ad essere centrato da un missile saudita è stato uno scuolabus nella provincia settentrionale di Saada, ed il bilancio delle vittime ammonta a 43 morti di cui 39 bambini ed a una sessantina di feriti.
Non ha parlato di errore il colonnello Turki al-Maliki, portavoce della coalizione, indicando l’azione come una risposta ad un missile balistico lanciato dai ribelli sulla città saudita di Jizan, che ha comportato la morte di una persona ed il ferimento di 11. “II raid sono stati effettuati in conformità con il diritto internazionale umanitario e le sue regole abituali”, ha aggiunto, come se la morte di 39 bambini che viaggiavano su uno scuolabus fosse consona al “diritto umanitario”.
La guerra nello Yemen ha preso il via nel gennaio 2015 a seguito del golpe degli houthi (sciiti), dietro al quale vi sarebbe l’Iran, che però nega: per mesi i ribelli avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. L’intervento della coalizione a guida saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti, ha permesso la ripresa di una parte dei territori, in particolare del governatorato di Aden, roccaforte del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, mente la capitale e la zona dei principali impianti petroliferi resta saldamente in mano ai ribelli sciiti, i quali sostenevano l’ex presidente Ali Abdallah Saleh, ucciso da loro stessi dopo che aveva cercato un compromesso con i sauditi.