Yemen. Regge la tregua. Abd Rabbo Mansour Hadi passa i poteri al Consiglio direttivo presidenziale

di Enrico Oliari –

Dopo 7 anni di guerra, decine di migliaia di morti e milioni di sfollati in preda alla fame e alle malattie, il presidente riconosciuto dello Yemen Abd Rabbo Mansour Hadi ha rinunciato ai propri poteri trasferendoli al Consiglio direttivo presidenziale, un organo istituito grazie alla mediazione dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grundberg, e della Lega Araba nel tentativo di arrivare a una de-escalation. Anche i poteri del vice presidente Ali Mohsen al-Ahmar sono passati al Consiglio direttivo presidenziale.
Il presidente del Consiglio direttivo presidenziale è Rashad al-Alimi, uomo vicino alla monarchia saudita, il quale sarà coadiuvato da 7 vicepresidenti tra cui Aidarous al-Zubaidi, leader del Movimento del Sud ed espressione degli Emirati Arabi Uniti.
La guerra dello Yemen è iniziata nel 2014 con il golpe degli houthi, che per mesi avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti della minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. Dal 2015 la coalizione a guida saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain e Emirati Arabi Uniti Il Qatar si era ritirato a seguito degli attriti con Riyad), ha bombardato pressoché quotidianamente lo Yemen provocando decine di migliaia di morti tra i civili, non accettando l’intromissione dell’Iran nel paese. Teheran, ma anche gli Hezbollah libanesi, sostengono i ribelli houthi, che sono sciiti. In risposta gli houthi hanno compiuto attacchi con missili e droni su obiettivi sauditi, tra cui impianti energetici della Aramco e caserme militari.
Ad oggi gli houthi controllano la capitale Sanaa e la parte occidentale del paese, mentre il governatorato di Aden, già roccaforte di Abd Rabbo Mansour Hadi, è sotto controllo del Consiglio di transizione; i lealisti detengono anche una parte della costa sullo stretto di Bab al-Mandab, mentre al-Qaeda (Acap) è sviluppata in frazioni della parte centrale dello Yemen, e i miliziani del Movimento del Sud parte della zona centro-meridionale.
Il principe ereditario saudita Mohamed bin Salman ha incontrato in questi giorni il nuovo Consiglio direttivo presidenziale dello Yemen, ed ha staccato un assegno di due miliardi di dollari per sostenere l’economia del paese devastato da 7 anni di guerra. Un miliardo arriverà dagli Emirati Arabi Uniti: l’iniziativa di mettere da parte Abd Rabbo Mansour Hadi potrebbe rappresentare il primo passo verso il dialogo con gli houthi, e rappresentano già un buon risultato i due mesi di tregua istituiti il 2 aprile.
Con una nota la Farnesina ha espresso “soddisfazione per la decisione del presidente dello Yemen di trasferire i propri poteri ad un Consiglio presidenziale. Questo sviluppo può aprire la strada al rilancio di un processo politico sostenibile e inclusivo sotto l’egida delle Nazioni Unite”. “L’Italia – continua la nota – ribadisce il proprio sostegno all’inviato speciale delle Nazioni Unite Grundberg e la sua soddisfazione per gli sforzi del Consiglio di Cooperazione del Golfo per il raggiungimento di questo obiettivo. Questa unità di intenti può ridare slancio al processo di pace”.

(Foto: Depositphotos).