Zambia. L’Assemblea nazionale ha eletto Nelly Mutti come presidente

di Alberto Galvi

L’Assemblea nazionale dello Zambia ha eletto Nelly Mutti come presidente, una settimana dopo che il leader dell’opposizione Hakainde Hichilema del partito UPND (United Party for National Development) ha prestato giuramento come nuovo presidente del paese.
Nelly Mutti, che è pure del partito UPND, è stata eletta senza opposizione per sostituire Patrick Matibini, che ha ricoperto quella carica per 10 anni. Il suo mandato si è concluso dopo le elezioni del 12 agosto scorso che hanno visto Hichilema sconfiggere il presidente in carica Edgar Lungu.
Nelly Mutti ha prestato giuramento insieme a due deputati: Attractor Chisangano, membro dell’UPND, e Moses Moyo, indipendente.
Il parlamento dovrebbe riunirsi il prossimo 10 settembre, quando il presidente Hakainde Hichilema aprirà ufficialmente la prima sessione della tredicesima Assemblea nazionale, composta da 167 seggi i cui membri durano in carica 5 anni. Mutti avrà il compito di presiedere un parlamento in cui il partito al governo avrà bisogno dei voti dell’opposizione per apportare modifiche costituzionali.
A pochi giorni dall’inizio del suo governo, Hichilema ha licenziato diversi comandanti delle Forze armate, della polizia e delle carceri. I gruppi dell’opposizione e della società civile hanno a lungo accusato l’ex governo di utilizzare gli apparati di sicurezza per perpetrare violenze e arrestare i critici.
Hichilema ha promesso di far funzionare il parlamento in modo indipendente e senza alcuna influenza per portare avanti i piani per le riforme costituzionali, esortando i legislatori a dare la massima priorità al benessere della popolazione.
Nella costituzione zambiana sussistono lacune nelle regole procedurali per questioni importanti, comprese le elezioni presidenziali del paese. A questo proposito il parlamento zambiano potrebbe nei prossimi anni apportare delle significative modifiche come la revisione della legge sull’ordine pubblico, per evitare che i prossimi governi possano abusare dei diritti e delle libertà degli esponenti dell’opposizione.