Zimbabwe. Elezioni suppletive: il CCC ha ottenuto 19 dei 28 seggi dell’Assemblea nazionale

di Alberto Galvi –

Nelle elezioni parlamentari suppletive dello Zimbabwe, a lungo ritardate, ha vinto il CCC (Citizens’ Coalition for Change), che ha ottenuto 19 dei 28 seggi dell’Assemblea nazionale. Numerosi seggi vacanti, sorti a causa dei disaccordi all’interno del partito MDC-T (Movement for Democratic Change), avevano portato all’espulsione di molti dei membri dal partito. Secondo la costituzione dello Zimbabwe, se un membro dell’Assemblea nazionale o del governo locale cambia partito o viene espulso, si deve tenere un’elezione suppletiva. Si sono tenute elezioni suppletive anche in 122 comuni del governo locale.
Il leader dell’opposizione Nelson Chamisa è considerato il più accreditato sfidante di Emmerson Mnangagwa alla presidenza, e ha formato tre mesi prima delle elezioni suppletive un nuovo partito il CCC, che è il principale partito di opposizione dello Zimbabwe. Le elezioni suppletive avrebbero dovuto tenersi entro 90 giorni dalla caduta dei seggi vacanti, ma Mnangagwa ha ritardato le urne nel 2020 a causa della pandemia di Covid-19.
Il partito ZANU-PF (Zimbabwe African National Union-Patriotic Front) ha vinto nel 2018 ben 145 seggi sui 210. Nello Zimbabwe ci sono due camere: il Senato è composto da 80 seggi di cui 60 membri sono eletti direttamente dal popolo, mentre l’Assemblea nazionale è composta da 270 seggi di cui 210 sono eletti direttamente dal popolo.
I membri di entrambe le Camere durano in carica 5 anni. L’ultimo senatore è stato eletto il 30 luglio 2018, mentre la prossima tornata si terrà nel 2023. Anche per all’Assemblea nazionale si era votato l’ultima volta il 30 luglio 2018, mentre la prossima volta si voterà nel 2023.
Le elezioni suppletive del parlamento e del governo locale sono viste come un’anteprima delle elezioni presidenziali del prossimo anno, in cui l’opposizione spera di sconfiggere il partito ZANU-PF, che è al potere dall’indipendenza dello Zimbabwe nel 1980. I critici accusano Mnangagwa, che ha preso il potere nel 2017 dopo i 37 anni di presidenza di Robert Mugabe, di reprimere con violenze le opposizioni.