Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha attivato un fondo di emergenza per le comunità cristiane della Siria, disperatamente bisognose di aiuto a seguito del devastante sisma. I fondi saranno inviati alle Diocesi, alle Parrocchie e agli Ordini religiosi che provvederanno ad aiutare le famiglie coinvolte. La fondazione è in costante contatto con i referenti locali e sta pianificando un nuovo pacchetto di aiuti che si concentrerà su due aree chiave.
In primo luogo, sosterrà piccole o grandi riparazioni ad Aleppo, città in cui sono presenti circa 22.000 cristiani, per consentire a coloro che sono attualmente ospitati dalla Chiesa di tornare quanto prima nelle rispettive abitazioni. Sono almeno 600 le case su cui intervenire urgentemente. Ciò include le riparazioni dei danni strutturali e di quelli agli impianti di riscaldamento e acqua. Saranno inoltre forniti cibo, coperte e altri aiuti essenziali per gli sfollati di Aleppo e Lattakia.
Lattakia versa in una situazione particolarmente difficile perché, a differenza di Aleppo, molti dei cristiani che vi abitavano erano già sfollati. L’edificio della diocesi cattolica melchita è crollato, l’Arcivescovo emerito è rimasto ferito e un sacerdote è morto. Altri sette civili cristiani sono deceduti.
L’embargo e le sanzioni aggravano la situazione. Anche se ci sono deroghe tecniche, molti temono di impegnarsi per la Siria, e per questo la comunità internazionale non invia tutto l’aiuto necessario.
Aiuto alla Chiesa che Soffre sostiene le comunità cristiane in particolare dal 2011. I progetti nel corso degli anni sono progressivamente aumentati sia in valore sia in numero. Nel 2022 il loro valore è stato di oltre 5,9 milioni di euro. Dal 2011 al 2022 (dati aggiornati al 18 ottobre) sono stati realizzati complessivamente 1.237 progetti (costruzioni, mezzi di trasposto, sussistenza di sacerdoti e religiose, aiuti umanitari e pastorali, sostegno a mass media cattolici e alla formazione, editoria cattolica e offerte per Messe), per un totale di 51.554.583 euro.