a cura di Valentina Busiello –
Il comandante Luigi Levante si racconta dopo aver concluso la sua esperienza alla guida dell’Aeroporto militare di Napoli Capodichino “Ugo Niutta”. Oggi presta il suo impegno presso l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) nella città di Roma. E per lui l’aereonautica non è solo una forza militare, ‘siamo vicini ai cittadini e ai giovani’.
– Comandante Levante, ci parla del suo impegno presso l’aeroporto militare “Ugo Niutta” di Capodichino e del suo nuovo incarico in Aeronautica con l’ENAC di Roma?
“Sono attualmente in servizio in Aeronautica, in virtù di un accordo tra l’Aeronautica e l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile di Roma), tramite il quale l’Aeronautica offre delle professionalità variegate per cooperare con l’Ente nello sviluppo dell’aviazione civile. Siamo circa una decina ad occuparci di diverse specialità. In ENAC sono ispettore di volo, impegnato nelle scuole di volo civili tramite un programma che viene stilato su regole dettate dall’Unione Europea: mi occupo soprattutto del mondo del nascente dei droni e degli aeromobili a pilotaggio remoto. Abbiamo in campo grandi rinnovamenti di norme che c’erano fino al 31 dicembre del 2020, stiamo operando insieme alle scuole e gli operatori civili affinché queste norme vengano assorbite nel modo più efficiente e breve possibile”.
– Quindi in ENAC i civili possono conseguire il brevetto di volo?
“Sì, per i civili parliamo di aeromobili pilotati. Ci sono delle scuole di volo gestite da aeroclub o da società che in base a delle regole europee hanno un programma che da zero arrivano a conseguire i brevetti di piloti civili, e quindi sono i piloti che incontriamo a bordo degli aeromobili come l’Alitalia, Lion Air, Easyjet, ecc. In Italia ce ne sono tante di scuole di volo, come in tutta Europa, e noi lavoriamo sempre con il nostro impegno su regole stabilite dall’Unione Europea, dall’ENAC, e dall’Autorità nazionale che fa rispettare queste regole. Per gli altri colleghi dell’Aeronautica, sempre in virtù dell’accordo che dicevamo prima, essi si occupano di medicina, meteorologia, controllo del volo, amministrazione, ecc; abbiamo gli ingegneri che fanno le ispezioni negli aeroporti quando si fa la pista: negli aeroporti controllati la pista in uso è di solito determinata da un controllore di torre. Siamo dipendenti dell’Aeronautica militare che prestano il loro impegno nell’accordo con l’ENAC, che è posizionato nel cuore della capitale della città di Roma, in via Castro Pretorio difronte alla Biblioteca Nazionale. L’ENAC è dislocata in tre palazzi”.
– Per i giovani allievi Ufficiali dell’Aeronautica Militare come viene svolta la procedura per l’accesso al brevetto di pilota?
“L’Aeronautica militare si affida a procedure concorsuali e percorsi formativi totalmente diversi. I giovani che hanno un sogno e che amano fortemente questa carriera, durante l’ultimo anno delle scuole superiori partecipano ad un concorso pubblico, dove tutti coloro che riescono a superarlo hanno la possibilità all’accesso in accademia aeronautica, che si trova in sede a Pozzuoli nella città di Napoli. Si fa l’ingresso in accademia, più o meno il concorso ha una durata che inizia dal mese di febbraio fino al mese di agosto, ci sono varie fasi, tra cui l’ultima è un tirocinio di un paio di settimane che si svolge in accademia, e poi da lì i giovani iniziano un percorso per piloti che si intervalla tra attività universitarie e volo, e al termine di quattro anni intensi permette loro di prendere il brevetto di pilota militare. Poi si viene avviati una volta preso il brevetto nei vari reparti che sono più o meno dislocati in tutta Italia, ma anche all’estero”.
– I giovani inviati all’estero hanno un’esperienza operativa diversa?
“Sì, all’estero svolgono operazioni all’interno di alleanze o coalizioni multinazionali. Normalmente si tende ad inviare persone esperte ed giovani, in possesso delle qualifiche appropriate, secondo quanto già appreso nel proprio reparto operativo. La vita operativa mediamente, per il personale dell’aeronautica che proviene dai corsi regolari dell’accademia, occuperà poco più di un terzo un terzo della carriera, in quanto il resto si svolge nei vari stati maggiori dell’aeronautica, interforze, comandi ecc. In accademia naturalmente, poi ci sono anche ingressi degli altri ruoli. C’è il ruolo delle armi che si occupa di logistica e tematiche tecniche a supporto delle attività volative; il corpo commissariato che si occupa di amministrazione e tutela legale; e poi ci sono gli ingegneri che seguono i lavori, gli ingegneri aeronautici, elettronici e civili, e ci sono i medici che vanno nei vari reparti a svolgere attività di medico di stormo e medico compentente all’interno di ogni reparto dell’aeronautica. I medici conseguono una laurea alla Università degli Studi di Napoli Federico II, e una volta laureati svolgono dei tirocini prettamente su materie più specifiche, e non gli viene negata la possibilità di specializzarsi in discipline diverse, ad esempio ortopedia, cardiologia, ecc”.
– Ci parla della sua esperienza come comandante dell’aeroporto militare Ugo Niutta di Capodichino, dove è stato definito il “comandante dal cuore d’oro”?
“Sono stato inviato nella città di Napoli a Capodichino nell’anno 2016 per svolgere il mio periodo di comando presso il reparto. L’aeroporto Ugo Niutta è un riferimento importante da sempre per l’Aeronautica militare, un centro logistico/operativo con tante attività per tutte le Forze Armate ed i corpi armati dello Stato, tanto è vero che in estate in lontananza dalla Protezione civile disloca aeromobili per lo spegnimento degli incendi. Ci sono centri specialistici tecnici dell’aeronautica, ed ospita un comando americano, della Marina statunitense, non della Nato; esso è un comando molto importante a livello Mediterraneo. Sono stato impegnato in questa attività di comandante dove ho avuto la fortuna di portare con me in città anche la mia famiglia, dove si è adattata benissimo allo stile di vita, alla cultura, le usanze e i piaceri che offre Napoli. Mia moglie ha avuto modo e piacere di seguirmi in questa esperienza lavorativa, partecipando a tutti gli eventi che venivano organizzati anche dalle altre Forze Armate, dalle autorità religiose, civili e militari. Ho avuto il grande piacere di collaborare a dei progetti di assistenza a classi un po’ meno agiate tramite attività teatrali: abbiamo un piccolo teatro all’interno dell’aeroporto Niutta. Un inserimento per dare un’impronta dell’aeronautica alla comunità napoletana. Avevamo fatto anche un accordo con il teatro stabile di Napoli in virtù del quale, nel rispetto delle normative in vigore, è stato permesso alle compagnie di giovani artisti l’accesso alle sale di prova nell’utilizzo del nostro piccolo teatro, i quali non avrebbero potuto accedere senza permesso, e in più abbiamo donato anche la possibilità di formare degli attori, con l’accordo volto ad utilizzare soprattutto gli spazi per la realizzazione di un percorso formativo per maestranze, poichè molte volte questi giovani non si riescono a trovare sale e spazi addestrativi per l’elevato accesso economico delle sale. Quindi abbiamo messo a disposizione dei giovani questi spazi con tutte le regole di sicurezza, il rispetto delle norme di lavoro per poter permettere loro di realizzare prove, e spettacoli prima di iniziare la stagione. Abbiamo collaborato in sinergia con il personale dell’aeroporto, i ragazzi disagiati di associazioni culturali e comunità parrocchiali di assistenza che gravitavano intorno a Capodichino. Durante questi spettacoli è stato possibile accedere a delle offerte libere versate all’associazione ONFA, che si occupa di aiutare gli orfani di colleghi che sono venuti a mancare”.
– Professionista dell’Aeronautica militare, si distingue per aver svolto con grande senso del dovere importanti impegni di lavoro ed attività di grande prestigio, ma soprattutto ad essersi occupato del sociale, nel coinvolgimento dei giovani, anche disagiati. Esperienze bellissime svolte da parte sua insieme alla squadra e alla grande famiglia dell’Aeronautica militare…
“L’Aeronautica ha nel DNA questa propensione a svolgere un dovere verso la popolazione, offrire il proprio impegno costante attraverso risorse e professionisti dell’aeronautica che ogni giorno si impegnano nel lavoro costante per il sociale, i giovani e la cittadinanza. Sin da “piccoli”, sin da quando siamo in accademia veniamo educati al servizio del Paese e questa propensione si consolida e ad ogni livello di carriera, matura, e si mette in atto quasi inconsciamente, poichè ogni reparto attiva iniziative benefiche, di assistenza, e di aiuto verso il Paese. Un qualcosa che si tramanda e si trasmette, si intraprende fin dall’inizio del percorso in accademia. Siamo parte di un organo dello Stato che è assolutamente al servizio della comunità, sia dal punto di vista proprio come ruolo di difesa in campo nazionale ed internazionale, ma anche di assistenza al territorio. Quindi, come dicevo, ci viene inculcato fin da giovanissimi il senso del dovere al servizio della cittadinanza, motivo di grande soddisfazione ed orgoglio. Le altre Forze Armate svolgono lo stesso impegno, ho avuto il piacere di lavorare per cinque anni allo stato maggiore della Difesa, e anche lì con gli altri colleghi dell’Esercito, Marina militare e Carabinieri che hanno questa propensione. L’Aeronautica militare svolge il suo impegno in modo sentito. Infatti sul sito ufficiale della forza armata si può leggere un motto che riassume il nostro essere: “Aeronautica Militare, una risorsa strategica al servizio del Paese”. Con esso il nostro vertice, a partire dal capo di stato maggiore, intende sottolineare la specificità e l’impegno di tutti gli uomini e donne dell’aeronautica nel servire il bene comune del Paese, delle sue istituzioni e dei cittadini. Le Forze Armate tutte hanno questa propensione al servizio ed al sacrificio, e lo esplicano secondo le proprie direttive e le consolidate tradizioni. Ognuno per le proprie specificità ha una propria decisa propensione verso l’assistenza al cittadino, in qualsiasi momento cerca di fare il massimo”.
– Inoltre in questo periodo di pandemia vi siete prodigati per sostenre la lotta al virus…
“Si, soprattutto nella zona di Pratica di Mare c’è un hub per l’accoglimento e la distribuzione per tutti i vaccini a livello nazionale. Arrivano a Pratica di Mare, vengono classificati, poi da li partono per essere smistati in tutta Italia. L’aeroporto dell’Aeronautica militare orgogliosamente ha offerto questa risorsa a beneficio di tutto il Paese in un momento in cui le Forze Armate hanno sostenuto, con impegno e dedizione, l’impegno di tutti gli organi dello Stato in questo momento di particolare difficoltà. Era importante “gettare il cuore oltre l’ostacolo” , l’aeronautica e tutte le istituzioni lo hanno fatto, orgogliosamente e con spirito di servizio. Tutti i professionisti delle dell’aeronautica e delle Forze Armate sono scesi in campo in sinergia, hanno fatto molto e lo hanno fatto con il cuore”.