Africa: Ocse, ‘Ci sono ampie aree di stabilità e crescita’

Farnesina

farnesina“Quando ci riferiamo all’Africa, quella subsahariana in particolare, pensiamo soprattutto a immigrazione, alla spinta demografica che proviene dall’area. Ma ciò, avviene solo da un numero limitato di paesi e in Africa c’è tutta un’altra realtà di stabilità e crescita”. Lo ha spiegato alla Redazione Multimediale della Farnesina e al Velino/Pei News Luigi Marras, direttore generale per la Mondializzazione e le questioni globali (Dgmo) del ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale.
L’occasione è stata la presentazione del rapporto “African economic outlook 2015” dell’Ocse, in cui è stato rilevato che nonostante la crisi finanziaria globale, le economie africane mantengono tassi di crescita sostenuti, con una probabile crescita del 4,5 per cento del Pil nel 2015 e del cinque per cento nel 2016, avvicinandosi agli attuali tassi di crescita asiatici.
“È importante – ha sottolineato Marras -, saper cogliere queste opportunità. I settori che abbiamo individuato e su cui stiamo lavorando sono quello dell’agroalimentare, tutta la catena, e dell’energia, che è paradigmatico. Vogliamo fare di più anche in quello della cultura e poi ci sono spazi, come abbiamo imparato dal rapporto Ocse, molto importanti per noi sullo sviluppo territoriale. Sono settori – ha ricordato il direttore generale -, dove siamo in grado come Italia di esprimerci con delle aziende e con delle idee, settori in cui siamo in grado di rispettare il criterio della sostenibilità, intesa in termini ambientali, sociali ed economici”.
Il diplomatico ha anche ricordato che la sua direzione generale ha commissionato all’Ocse un’appendice al rapporto, dedicata alle relazioni tra Italia e Africa. “Nell’outlook esistono indicazioni che devono essere prese molto seriamente e che sono degli spunti importanti per le nostre imprese che vogliono lavorare in Africa. Lo studio aggiuntivo che abbiamo chiesto all’Ocse – ha detto Marras – approfondisce per noi italiani le indicazioni più generali del documento complessivo”. Per lavorare al meglio, comunque, occorre attivare il nostro “sistema delle idee”. “È una filosofia operativa – ha concluso il direttore generale -, attorno a cui si possono raggruppare tutte quelle istanze italiane fatte da imprese, Ong, amministrazioni centrali, locali e territoriali che riescono a inserirsi in questo discorso e a presentarsi con un determinato volto all’Africa”.