ALGERIA. Nulla di nuovo al congresso del Polisario

Belkassem Yassine* – 

abdelaziz mohamedNei giorni scorsi si è svolto ad Algeri il quattordicesimo congresso del Fronte Polisario (Frente Popular de Liberación de Saguía el Hamra y Río de Oro), ma i risultati, come nei precedenti anni, sono stati pressoché fallimentari.
Taluni speravano si trattasse di un’occasione per realizzare un cambiamento sulla gestione dei rifugiati e affrontare il tema dell’evidente negazione dei diritti umani esercitata dall’Algeria nei campi di Tindouf. Speravano in scelte realistiche e concrete volte ad affrontare in modo determinante lo status dei rifugiati che durata da quarant’anni, come pure che il congresso avrebbe portato all’elezione di un nuovo leader, al rinnovamento di una classe dirigente che avrebbe potuto avviare un’opera di contrasto al malaffare che vi è nei campi. Ma così non è stato.
Pochi giorni prima del congresso il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika ha convocato a palazzo El Mouradia il leader del Polisario, e l’ingerenza algerina si è tradotta con l’avvertimento dell’Esercito a sostenere chiaramente la candidatura di Mohamed Abdelaziz, da quarant’anni numero uno dell’organizzazione, presidente dello Stato in esilio e capo delle milizie.
Il congresso del Polisario non poteva ignorare gli ordini di Algeri, per cui Abdelaziz è stato rieletto in tutte le sue funzioni, come pure i vecchi membri del comitato esecutivo, dell’ufficio politico e il “primo ministro” Abdelkader Taleb Omar.
Strada chiusa ai giovani e quindi al cambiamento: Algeri non ha mai nascosto l’insofferenza nei confronti dei giovani sharawi, critici e desiderosi di prendere le distanze dalla “sorella Algeria”.
Nulla di strano, verrà da dirsi: nel momento in cui i servizi segreti algerini controllano le attività interne ed esterne del Polisario, è impossibile immaginare che possa esservi un’alternativa al pensiero unico, come potrebbe essere la valorizzazione di nuove energie e di nuove idee.

Nella foto: il leader del Polisario Mohamed Abdelaziz.

*Coordinatore nazionale della Rete delle Associazioni della comunità Marocchina in Italia (RACMI).