All’Onu si vota contro il razzismo. L’Ue si astiene, Usa, Canada e Ucraina vanno contro

di C. Alessandro Mauceri – 

onu sedutaIl 21 novembre è stata giornata di votazioni alle Nazioni Unite: per quanto la notizia non sia quasi stata ripresa, il Terzo Comitato dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite è stato chiamato a votare la mozione nr. A/C.3/69/L.56/Rev.1 “Combating glorification of Nazism, neo-nazism and other practices that contribute to fuelling contemporary forms of racism, racial discrimination, xenophobia and related intolerance” (“Combattere la glorificazione del Nazismo, del neonazismo e le altre pratiche che contribuiscono a favorire forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia ed intolleranza relativa”).
Nel documento è espressa preoccupazione per l’aumento dei reati di razzismo in tutto il mondo e per la crescita di gruppi e partiti politici con frange estremiste, soprattutto neonaziste. Per questo è stata chiesta l’adozione da parte della Convenzione internazionale di una misura a favore dell’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale.
La mozione è stata approvata, sebbene non all’unanimità. I Paesi che hanno espresso voto a favore sono stati 115, tre sono stati i contrari e 55 gli astenuti. Ma la cosa che sarebbe dovuta finire su tutti i giornali (e che invece è caduta in una sorta di limbo mediatico) è chi ha votato “contro” e chi si è “astenuto”. A votare contro la mozione sono stati Canada, Ucraina e Stati Uniti d’America. Tra i Paesi che si sono astenuti praticamente tutti i Paesi Europei: Austria, Belgio, Francia, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Finlandia, Germania…. Tutti, nessuno escluso. Anche l’Italia si è astenuta (http://www.un.org/en/ga/third/69/docs/voting_sheets/L56.Rev1.pdf).
Secondo alcuni il motivo di un simile comportamento (altrimenti inspiegabile) è da ricercare nel fatto che a proporre la risoluzione è stata la Russia. “La posizione dell’Ucraina è particolarmente deprimente e allarmante. Difficilmente si può capire come un Paese, le cui persone hanno sofferto gli orrori del nazismo e che ha contribuito in modo significativo alla nostra vittoria comune contro di esso, può votare contro una risoluzione che ne condanna la glorificazione”, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov subito dopo la votazione. “Il fatto che gli Stati Uniti, il Canada e l’Ucraina abbiano votato contro, mentre le delegazioni degli Stati membri dell’UE si siano astenute dal voto su questa proposta di risoluzione, che è stata sostenuta dalla stragrande maggioranza degli Stati membri delle Nazioni Unite, è estremamente deplorevole”, ha aggiunto.
Secondo altri, invece, il problema è il meccanismo di risoluzione delle denunce individuali da essa stabilito. Non votando a favore, i Paesi avrebbero evitato possibili ripercussioni in caso di comportamenti “anomali” sul proprio territorio.
La realtà è che, grazie all’interevento di alcune nazioni, quelle almeno sulla carta più rispettose dei diritti dei cittadini e della libertà, oggi la convenzione in questi Paesi è “inapplicabile”. E questo a scapito della tutela nei confronti di qualsiasi regime dittatoriale.