Arabia Saudita. Khashoggi: per i paesi Ue ‘poco credibili le spiegazioni saudite’

La Germania blocca la vendita di armi.

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Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha fatto sapere che domani renderà noti i dettagli circa la morte del giornalista saudita Jamal Khashoggi, il quale era entrato il 2 ottobre nel consolato saudita di Istanbul per richiedere documenti di divorzio e da lì non è più uscito in quanto ucciso da un commando di agenti segreti.
Dopo l’ammissione, a di stanza di 17 giorni, da parte delle autorità saudite dell’uccisione involontaria per soffocamento del giornalista (versione ovunque non ritenuta credibile), sono arrivate a catena le dichiarazioni di esponenti di alcuni paesi europei: per il ministro dell’Economia tedesco Peter Altmaier, che ha ripreso il pensiero della cancelliera Angela Merkel, la Germania “in questa fase non approverà ulteriori esportazioni di armi perché intende sapere cos’è successo”, dal momento che “tutte le spiegazioni finora sono state insoddisfacenti”.
Per Londra è intervenuto il ministro per la Brexit, Dominic Raab, secondo il quale “le spiegazioni (saudite, ndr.) non sono credibili” e “sussistono seri dubbi sul racconto che è stato fornito”. “Sosteniamo l’inchiesta turca in merito e il governo britannico vuole che i responsabili di quella morte ne rendano conto”, ha aggiunto.
Con una nota congiunta Francia, Germania e Gran Bretagna hanno comunicato che “Rimane l’urgente necessità di chiarire esattamente cosa è successo il 2 ottobre, al di là delle ipotesi che sono state sollevate finora nell’indagine saudita, che devono essere sostenute da fatti per essere considerate credibili”.