Afghanistan. In 4 milioni hanno votato nonostante i numerosi attentati ed attacchi ai seggi

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Votazioni di sangue in Afghanistan, dove tra gli attentati dei talebani e dell’Isis in 4 milioni su 8,8 milioni aventi diritto hanno votato: solo ieri sera, nella prima giornata di voto, il ministro dell’Interno Wais Barma ha parlato di 192 attacchi ad altrettanti seggi su un totale di 4.576 (348 attacchi secondo i talebani), ed i terroristi hanno colpito con granate, lanci di razzi, ma vi sono stati anche attacchi suicidi e sparatorie. Interessati in particolare i distretti di Kunduz, Laghman, Paktika, Paktia, Badakhshan, Zabul, Logar, Kunar, Baghlan e Farah.
A Kabul un kamikaze si è fatto esplodere in un seggio elettorale uccidendo 13 persone, modalità simile presso un seggio di Sar-e-Kotal, dove i morti sono stati una quindicina; un ordigno piazzato lungo una strada della provincia orientale di Nangarhar ha ucciso 11 persone tra cui 6 bambini.
In più occasioni si è trattato di veri e propri assalti volti a forzare gli annunciati “anelli d’acciaio” dei militari disposti dal governo
Nonostante le violenze e le minacce sono 4 milioni le persone che si sono recate al voto, in diversi casi vi sono state lunghe code, mentre sono stati allestiti 401 seggi di cui poi funzionanti 253 per ovviare a problemi tecnici o alla distruzione causata dagli attacchi.
Il presidente della commissione elettorale Abdul Badi Sayat e il presidente Ashraf Ghani hanno ringraziato la popolazione per aver votato nonostante le molte minacce dei talebani e dell’Isis e il verificarsi degli attentati che hanno causato decine di morti.
Le elezioni in Afghanistan sono le prime ad essere condotte con l’impiego esclusivo di militari e poliziotti afgani, circa 50mila, mentre nel 2014 la sicurezza era affidata ai militari Usa.