Arabia Saudita. Per Johnson il petrolio val bene una (anzi tre) condanne a morte

di Alessandro C. Mauceri

Non sono mancate le polemiche durante la visita del premier britannico Johnson in Arabia Saudita. L’inquilino di Downing Street aveva lasciato intendere che l’Arabia Saudita avrebbe potuto aumentare la propria estrazione di petrolio, per compensare almeno in parte le minori forniture da parte della Russia e ridurre l’aumento dei prezzi delle fonti energetiche, con le conseguenze che ne derivano. Come altri politici prima di lui, Boris Johnson non ha risparmiato elogi al paese mediorientale per aver migliorato il rispetto dei diritti umani.
Purtroppo (possibile che non lo sapesse?) proprio durante la sua visita, in Arabia Saudita sono state eseguite altre altre tre condanne a morte, che vanno a sommarsi alle 81 dei giorni scorsi.
Adulare i padroni di casa non è servito a molto: alla fine la visita di Johnson non ha prodotto alcun impegno formale da parte dell’Arabia Saudita. Lo stesso Johnson al termine degli incontri ha ammesso che c’è “molto accordo sul fatto che è importante evitare l’inflazione” e sulle “conseguenze economiche dannose” che potrebbero derivare dall’aumento dei prezzi del greggio. Ma non è andato oltre. Si è limitato a ripetere che i paesi occidentali devono aumentare la propria indipendenza energetica e che molti paesi potrebbero aver commesso un errore passando dal petrolio al gas naturale russo.
Alla domanda di un giornalista circa la sua opinione in merito alle esecuzioni in Arabia Saudita, Johnson ha risposto che “nonostante” le uccisioni, “le cose stanno cambiando in Arabia Saudita”, e ha aggiunto: “Ecco perché vediamo valore nell’impegnarsi con l’Arabia Saudita e perché vediamo valore nella partnership”.
Alcune associazioni per i diritti umani hanno criticato aspramente questo atteggiamento. Maya Foa, direttore di Reprieve, ha dichiarato che con la decisione di “incontrare Mohammed bin Salman così presto dopo un’esecuzione di massa, Boris Johnson ha chiaramente fatto capire che in cambio di petrolio il Regno Unito tollererà anche le più gravi violazioni dei diritti umani”. “Le esecuzioni di oggi sono il risultato immediato. Il primo ministro ha le mani sporche di sangue”. “Eseguire queste esecuzioni mentre il leader di una potenza occidentale è sul suolo saudita è stato un atto provocatorio, progettato per ostentare il potere e l’impunità del principe ereditario davanti al mondo intero”, ha detto.
Anche in Gran Bretagna non sono mancate le polemiche. Il laburista Keir Starmer ha accusato Boris Johnson di “andare di pari passo da dittatore a dittatore”. Starmer ha aggiunto che il viaggio del premier britannico (che comprende anche una visita negli Emirati Arabi Uniti) potrebbe servire solo a sostituire una dipendenza a lungo termine dal petrolio russo con una dipendenza dai sauditi. “Ovviamente c’è una vera crisi energetica in termini di costi al momento, quindi tutto ciò che abbassa il costo ora è un passo nella giusta direzione, qualunque cosa sia”, ha detto il leader laburista, “Ma passare da un dittatore all’altro non è una strategia energetica”. Starmer ha anche accusato Johnson di non dedicare sufficiente importanza al problema dei rifugiati nel Regno Unito.
Prima di partire per il suo viaggio, Johnson ha dichiarato che “Il Regno Unito sta costruendo una coalizione internazionale per affrontare la nuova realtà che abbiamo di fronte. Il mondo deve svezzare se stesso dagli idrocarburi russi e affamare la dipendenza di Vladimir Putin dal petrolio e dal gas”. “L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sono partner internazionali chiave in questo sforzo. Lavoreremo con loro per garantire la sicurezza regionale, sostenere gli sforzi di soccorso umanitario e stabilizzare i mercati energetici globali a lungo termine”.
Secondo fonti ufficiali, il governo dovrebbe pubblicare a breve un nuovo piano di indipendenza energetica che comprende l’aumento della produzione di energie rinnovabili e una rinnovata attenzione al petrolio e al gas del Mare del Nord. Ma non ha negato che tutto questo potrebbe essere “doloroso” per la popolazione e che l’aiuto finanziario offerto quest’anno dal cancelliere Rishi Sunak per limitare l’aumento delle bollette non potrà essere concesso a lungo.