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L’argentina ha il suo nuovo presidente. Si tratta dell’ingegnere Mauricio Macri, liberista e leader della coalizione di centrodestra “Cambiemos”, che al ballottaggio è riuscito a battere con il 51,42% il peronista Daniel Scioli.
Viene così posta fine alla dodecennale era “K”, cioè di Nestor Kirchner e della moglie Cristina Fernandez de Kirchner, presidente uscente, un cambiamento epocale, stando a quanto Macri ha promesso in campagna elettorale e ribadito nel suo primo discorso da vincitore. “Oggi è una giornata storica – ha affermato – un cambio d’epoca che ci deve portare al futuro. Metterò tutta la mia energia per costruire l’Argentina che sogniamo, con una povertà zero. (…) Lo dico ai fratelli dell’America Latina, del mondo: vogliamo avere buone relazioni con tutti, vogliamo lavorare con tutti. Sappiamo che il popolo argentino ha molto da dare al mondo”.
Dichiarazioni che fanno presagire a un riallineamento dei rapporti con gli altri paesi del continente, cioè a maggiori aperture agli Usa e a un raffreddamento dei rapporti cooperativi con il Venezuela di Nicolas Maduro.
Macri è stato il candidato delle grandi imprese e degli investitori esteri, che faticavano a lavorare con la politica economica protezionista ed interventista della de Kirchner. Difatti ha proposto di allentare le restrizioni sull’import e sulle operazioni in dollari. E come prima cosa ha già invitato i banchieri della Banca centrale dimettersi: “Ci auguriamo – ha detto alla folla dei suoi sostenitori – che abbiamo la dignità e la generosità di dimettersi per permettere al nuovo governo di scegliere il proprio percorso affidandolo a persone di fiducia”.
Da sempre contrario ai matrimoni gay (ma lui ha già due divorzi alle spalle), all’aborto e all’”immigrazione controllata”, viene da Tandil, città nell’est agricolo, e per anni ha gestito l’impresa del padre. E’ sposato con Juliana Awada, modella e imprenditrice nel campo della moda. Ha altri tre figli da un precedente matrimonio.
Accusato dai suoi detrattori di essere un etilista accanito, nel 1991 era stato rapito e poi liberato in cambio di un riscatto di 6 milioni; è stato assolto dall’accusa di contrabbando e di essere legato ai gruppo di ultrà teppisti del of Boca. Più di recente è stato accusato di spiare gli oppositori.
