di Alberto Galvi –
L’Iran ha aperto un consolato generale a Kapan, nella provincia armena di Syunik, il che sembra essere un messaggio diretto all’Azerbaigian e al suo sostenitore, la Turchia, secondo cui qualsiasi cambiamento dei confini e dei collegamenti l’Armenia non sarà tollerato.
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian ha ufficialmente inaugurato il 22 ottobre scorso il consolato, rendendo l’Iran il primo paese a stabilire una missione diplomatica nella provincia contesa da Baku e Ankara. Amir Abdollahian ha anche incontrato il primo ministro armeno Nikol Pashinyan a Yerevan, e ha tenuto colloqui con altri importanti politici armeni tra cui il suo omologo Ararat Mirzoyan e Alen Simonyan, presidente dell’Assemblea nazionale.
Baku intende avviare un nuovo collegamento pe ri trasporti che colleghi l’ex enclave azerbaigiana del Nakhchivan con il “corridoio Zangezur”, dove nel 2017 è stata creata una zona di libero scambio per attirare più investimenti ed aumentare le esportazioni verso Iran.
L’Azerbaigian, sostenuto dalla Turchia, richiede un corridoio di transito senza posti di blocco armeni. L’Armenia si oppone, affermando che si tratta di una violazione del cessate-il-fuoco firmato dopo la guerra del Nagorno-Karabakh del 2020, che l’Azerbaigian ha comunque vinto.
Se la rotta verrà stabilita aggirando di fatto i posti di blocco armeni, vi saranno importanti conseguenze a scapito del commercio tra Iran e Armenia, ma si potrebbe interrompere un importante collegamento di transito iraniano verso il Caucaso meridionale. L’Iran sostiene l’Armenia in questa disputa in quanto potrebbe perdere il suo unico confine congiunto con Armenia e Caucaso.