Arrestato al Cairo Saif Al Adl, di Al Qaeda: luci ed ombre di una cattura troppo facile

di Saber Yakoubi –

E’ stato catturato al Cairo, nella giornata del 29 febbraio, Mohamed Mekkawi, membro di primo piano di Al Qaeda, conosciuto come Saif Al Adl (‘Spada della Giustizia’): con questo successo dell’intelligence egiziana si chiude un’altra pagina del capitolo Al Qaeda, nell’attesa che, molto probabilmente, vi sia un nuovo nome del gruppo che farà parlare di sé.
Mohamed Ibrahim Al Mekkawi è stato probabilmente la figura più ambigua fra i capi del movimento. Ex ufficiale delle forze egiziane, aveva disertato per riparare in Pakistan ed era accusato dalla Cia di essere membro attivo del movimento terroristico Al Qaeda e della Jihad Islamica in Egitto.
Dopo il suo arresto, Mekkawi, in una lettera alla rivista egiziana Alyawm sabee (il Settimo giorno), ha comunque dichiarato di non essere Saif Al Adl e vice Bin Laden, come sostenevano gli americani, ovvero che vi è stato uno scambio di persona. Mekkawi ha spiegato che il suo dilemma era iniziato nel 1990, quando gli avevano rubato il diario personale dalla sua abitazione di Islamabad e da allora di essere stato oggetto di un’attenzione mediatica immeritata.
Tra le varie cose che ha riportato il presunto ladro del diario, il membro dei Corpi speciali egiziani Abou  Walid  Almasri, vi sarebbe stato che Mekkawi era l’autore del colpo di Stato del 1987, identificato come ‘procedimento numero 87/401’.
Da lì e grazie alle tensioni che vi erano in carcere, sarebbe stata creata artificiosamente la figura di Saif Al Adl, uno dei capi di Al Qaeda Candidato e candidato alla successione di Osama Bin Laden.
Mohamed Mekkawi ha continuato sulla rivista affermando di meravigliarsi per l’atteggiamento di Al Qaeda, dal momento che ha accolto un individuo che continuava a portare l’identità di un altro, usando il suo nome ed il suo diario per trovarne riscontro, pur sapendo che dall’altra parte vi erano gli Stati Uniti che continuavano ad accusare lui di terrorismo, fin dal giorno in cui vennero colpite le ambasciate di Nairobi e di Dar Salam. ‘Ritengo – ha affermato quindi Mekkawi – che Al Qaeda e gli Usa siano due facce della stessa medaglia”.
Sia l’agenzia americana United Press che i diversi rapporti di intelligence avevano riportato l’anno scorso che i pacchi-bomba recapitati a Dubai erano opera di Mohamed Mekkawi, che lo stesso aveva trascorso 9 anni di libertà vigilata in Iran per poi svanire nel nulla ed essere quindi rintracciato grazie ad una soffiata di Noemen Ben Othman, un libico ex combattente Al Qaeda, che aveva dichiarato la presenza di Saif Al Adl nel nord del Waziristan, al comando delle operazioni di Al Qaeda.
Oggi il presunto terrorista ha 48 anni ed è tornato nella sua terra nativa, mostrando un documento di viaggio e non un passaporto, quindi conscio di un arresto sicuro. All’aeroporto del Cairo è riuscito a dire qualche parola, ma la vera tempesta di dichiarazioni è attesa nei prossimi giorni.
‘Io sono Mohamed Ibrahim Mekkawi, egiziano – aveva detto a chi lo arrestava – non sono Saif Al Adl di Al Qaeda. Ho combattuto in Afghanistan, ma partecipavo alla guerra contro i russi. Dimostrerò che l’America ha plagiato il mondo intero inventando un attentato con la complicità di un pugno di uomini per poi invadere il mondo islamico: io sono tornato a casa, perché non c’è più Mubarak e sono solo tra le mani del popolo’.
Resta ora da capire il motivo del rientro di Mekkawi in Egitto e quindi se nelle sue intenzioni vi è un neanche troppo celato tentativo di far presa sul sentimento islamico dell’Egitto. Di certo vi è che l’uomo arrestato, che sia o meno Saif Al Adl, farà dichiarazioni che potranno arrivare anche ad essere imbarazzanti per qualcuno e quindi sarà interessante vedere le reazioni che ne seguiranno.