Austria. Vince il verde Van der Bellen. Il nazionalista Hofer ammette la sconfitta

di Guido Keller

Van der bellen grandeVIENNA – Per un pugno di voti, circa 31mila, il verde tirolese Alexander Van Dder Bellen ha vinto le presidenziali in Austria battendo il candidato dell’estrema destra Norbert Hofer.
L’esito del ballottaggio non era scontato, con un testa a testa che nella giornata di ieri si era concluso con il sorpasso di Hofer su Van der Bellen, ed anche i quasi 900mila voti arrivati per corrispondenza hanno tenuto l’intero paese al cardiopalmo fino all’ultimo, cosa provata dallo scarto minimo fra i due candidati.
Vittoria dei filo-europeisti, quindi. Una vittoria che traccia un paese spaccato in due, ma pur sempre una vittoria.
Economista di 72 anni, Van der Bellen aveva ottenuto al primo turno il 21,3% dei consensi contro il 35,1 di Hofer: europeista convinto, nei giorni scorsi si è detto in più occasioni contrario ad una barriera anti immigrati al Brennero, in quanto “bisogna colmare i fossati e non farne di nuovi” e “il confine del Brennero rappresenta per eccellenza la caduta delle frontiere, grande conquista dell’Europa”. E “Porre una Obergrenze, una quota limite alle persone che fuggono dalla guerra e dalla tortura e chiedono asilo è contro la legge. E’ in contrasto con la Carta dei diritti umani, con la Convenzione per i diritti umani europea e la Convenzione sui rifugiati di Ginevra”.
Posizioni in antitesi a quelle di Norbert Hofer, che però ha ammesso la sconfitta, avendo conseguito il 49,7% dei voti.
Con una nota il ministro degli Estero italiano Paolo Gentiloni ha comunicato che “La vittoria di Van der Bellen è una buona notizia, e siamo molto contenti anche per i riflessi che questo avrà nelle relazioni bilaterali tra i nostri due Paesi”. “Il voto che in Austria ha diviso a metà l’elettorato – ha continuato il ministro – è un po’ una lezione per i partiti tradizionali che forse, in questa vicenda, hanno un po’ troppo seguito le spinte di strumentalizzazione della questione migratoria”. “Ovviamente – ha sottolineato – ci sono preoccupazioni culturali e politiche causate dal fatto che l’Austria, a prescindere dai risultati delle elezioni, sarà un Paese politicamente diviso in due. Suppongo che la cooperazione con le autorità austriache continuerà a prescindere dai risultati”.