“Finalmente qualcosa si muove in Europa sul fronte dell’Automotive. La lettera inviata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dalla ministra tedesca dell’Economia, Katherina Reiche, rappresenta un primo passo concreto e necessario per salvare l’industria automobilistica europea, oggi schiacciata da regole ideologiche e da una concorrenza globale sempre più aggressiva. Apprezziamo il coraggio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per avere affrontato questo problema e portato a Bruxelles le nostre istanze”.
Lo dichiara il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo, commentando l’iniziativa congiunta tra Roma e Berlino di chiedere alla Commissione europea una revisione pragmatica del percorso di transizione industriale.
“Da anni denunciamo l’impatto devastante di un Green Deal costruito a tavolino senza tener conto delle reali condizioni economiche del continente. Ora, finalmente, due grandi Paesi industriali si presentano uniti per chiedere una transizione che sia davvero sostenibile, non solo sul piano ambientale, ma anche sociale ed economico. Nel 2024 la produzione automobilistica europea ha registrato un calo del 6,2%, con oltre 88.000 posti di lavoro persi tra stabilimenti e fornitori. In questo contesto l’Italia e la Germania fanno bene a chiedere una revisione del modello: servono incentivi mirati, ricerca, infrastrutture e un piano realistico di riconversione produttiva. Se non si interviene subito, rischiamo di perdere un intero settore, con effetti devastanti sul Pil e sull’occupazione”.








