Azerbaigian ed Iran ai ferri corti, fra arresti di attentatori, offese alla religione e persino gay pride

di Enrico Oliari –

Sale la tensione fra l’Iran ed l’Azerbaigian, il quale si affaccia sul Mar Caspio e confina con il paese degli ayatollah nella parte meridionale: da diverso tempo fra i due vi sono continui scambi di accuse, non ultima quella mossa da Teheran che vorrebbe l’Azerbaigian coinvolto, insieme ad Israele, nell’assassinio dello scienziato Mustafa Ahmadi Roshan, impegnato nel programma di arricchimento dell’uranio.
Nei giorni scorsi l’Azerbaigian, che è un paese turcofono, a tradizione laica seppure a maggioranza islamica, ha arrestato nella capitale, Baku, diverse persone sospettate essere in procinto di commettere attentati contro personalità straniere ed ha accusato della regia di questo Teheran.
Quasi fosse un motivo di demerito invece di una prova di democrazia, sui siti web iraniani è stata data la notizia che l’Azerbaigian ha autorizzato lo svolgimento del gay pride in concomitanza con l’atteso concorso canoro Eurovision 2012, entrambi eventi sui quali Baku punta per affermare la sua vicinanza all’Europa.
L’Iran ha quindi richiamato a Teheran il proprio rappresentante diplomatico ed in una nota si legge che “L’ambasciatore Mohammad Bagher Bahrami ha lasciato (Baku) alla volta di Teheran il 21 maggio in relazione a insulti nei confronti dei santi religiosi in Azerbaigian. E’ stato richiamato per consultazioni”.