Bologna, 18 settembre 2017: Risorse finanziarie per l’Ue post 2020

Lunedì 18 settembre 2017 – 09.00-13.30

Sala polivalente Guido Fanti, Viale Aldo Moro 59, BOLOGNA

Come cambierà il bilancio pluriennale dell’Unione europea dopo il 2020, come verranno ripartite le risorse, quali le maggiori opportunità e criticità?
Questi gli argomenti al centro del forum di discussione regionale che si terrà lunedì 18 settembre 2017, dalle 09.00 alle 13.30 a Bologna.
L’iniziativa, organizzata dall’Ufficio d’informazione in Italia del Parlamento europeo in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e lo Europe Direct Emilia Romagna, si aprirà con i saluti di Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa regionale e di Gian Paolo Meneghini, direttore dell’Ufficio d’informazione in Italia del Parlamento europeo.
Successivamente, il convegno si articolerà su tre tavoli tematici a cui parteciperanno esperti su futuro delle politiche di coesione, ricerca e innovazione e futuro dell’agricoltura nell’UE.
I tavoli di discussione saranno gestiti in modalità bar camp, una metodologia studiata per facilitare l’interazione fra tecnici e partecipanti ai gruppi di lavoro attraverso una moderazione che favorisca la partecipazione.
Ogni tavolo di discussione preparerà delle domande da rivolgere successivamente agli eurodeputati riuniti nella plenaria aperta al pubblico, moderata dal direttore della Rai Emilia Romagna Fabrizio Binacchi.
Hanno confermato la loro partecipazione gli onorevoli Paolo De Castro (gruppo S&D), Marco Affronte (Verdi) e Remo Sernagiotto (gruppo ECR), nonché l’assessore regionale alle Politiche Europee e allo Sviluppo Patrizio Bianchi e il ministro plenipotenziario Nicola Verola per il Consiglio dei ministri. L’onorevole Brando Benifei (gruppo S&D) invierà un videomessaggio.

Per ulteriori informazioni e per il programma completo:
http://www.europarl.europa.eu/italy/it/succede-al-pe/quadro-finanziario-pluriennale-ue-post-2020-forum-di-bologna
http://www.assemblea.emr.it/europedirect/dagli-sportelli/2017/quali-e-quanti-fondi-europei-sui-territori-dopo-il-2020