BRASILE. Scioperi, proteste e ritardi: incognita sui mondiali di calcio

Notizie Geopolitiche

brasile scontriA meno di un mese dall’inizio dei Mondiali si intensificano in Brasile le manifestazioni di protesta nei confronti di un’amministrazione che ha speso 11 mld di dlr per costruire stadi, ma che sta trascurando le aspettative delle fasce più deboli della società: in 10mila sono scesi in strada a Belo Horizonte, Brasilia, Manaus, Porto Alegre Rio de Janeiro e San Paolo, mentre circa 5mila membri del Movimento dei senzatetto di San Paolo hanno incendiato copertoni di auto e marciato alla volta dello stadi Corinthias, che ospiterà la partita inaugurale tra la squadra nazionale e la Croazia il prossimo 12 giugno; a Recifevi sono stati saccheggi di negozi e nel giro di 48 ore sono stati arrestati 170 manifestanti, ma a far passare notti insonni al presidente Dilma Rousseff sono i ritardi nella conclusione dei lavori e gli scioperi che paralizzano il settore dei trasporti, che, di fatto, impediscono ai lavoratori di recarsi nei cantieri.
Uno dei capi dei 1500 occupanti dei terreni adiacenti lo stadio di San Paulo perché senza casa, Guilherme Boulos, ha dichiarato oggi che “Entro 28 giorni dovranno risolvere i nostri problemi, altrimenti saranno guai”.
In più occasioni sono intervenute le Forze dell’ordine, tra l’altro pure loro spesso in sciopero a causa del mancato aumento dei salari.
Nel frattempo procedono, seppur fra le proteste degli abitanti, le operazioni di “bonifica” delle 174 favelas del Paese, di cui 16 solo a Rio, città che ospiterà 7 partite di calcio fra le quali la finale del 13 luglio.