Brexit. Europarlamentare scozzese a Ue, ‘non vi abbiamo mai deluso, ora non lasciateci soli’ – VIDEO

di Notizie Geopolitiche – 

Shmit alynÈ stata una vera e propria ovazione quella che i deputati dell’Europarlamento hanno tributato al loro collega Alyn Smith, membro dello Scottish National Party (Snp), formazione indipendentista al governo in Scozia, guidata dalla stessa premier Nicola Sturgeon, e parte del gruppo dei Verdi Europei.
Nel suo discorso, ricco di emozione, Smith ha infatti ribadito l’anima europeista della Scozia e del suo popolo il quale, nel referendum del 23 giugno scorso sulla Brexit, ha votato per il 62% favorevole a rimanere all’interno dell’Unione Europea, al pari dell’Irlanda del Nord, il contributo dei quali non è stato però sufficiente a rovesciare il risultato che ha visto vincente il fronte euroscettico.
Farage fuoriSmith ha infatti cominciato il suo discorso con un “Amo il mio paese”, intendendo non la Gran Bretagna, bensì la Scozia, aggiungendo che lo vuole “internazionalista, cooperativo, ecologico, equo ed europeo”, ricordando appunto l’opinione del proprio popolo a riguardo della permanenza nell’Ue, quella che ha definito “la nostra famiglia di nazioni”, chiedendo che questa sia rispettata, ribadendo quindi implicitamente le affermazioni del primo ministro scozzese Sturgeon, il quale aveva affermato che nessuno obbligherà la Scozia ad abbandonare l’Europa contro la sua volontà, anche a costo di indire un nuovo referendum per l’indipendenza dal Regno Unito.
Concludendo il suo discorso Smith ha quindi rivolto un’esortazione a tutta l’Ue: “la Scozia non vi ha mai delusi, ora non lasciate la Scozia sola”.
Tra coloro che non hanno partecipato all’esplosione di applausi, tentando di mantenere un’espressione impassibile, c’era invece Nigel Farage, capo dell’Ukip ed uno dei principali leader del fronte euroscettico, appena bacchettato dal presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker; il politico inglese dopo la vittoria, probabilmente inaspettata, del referendum è infatti molto più occupato nel tentativo di rallentare il tanto voluto processo di Brexit che, dopo un primo momento di euforia, sembra ora spaventare quelli che fino a pochi giorni fa erano i fautori dell’”andiamocene subito”, anche a fronte, oltre che dei problemi economici che ne stanno derivando, delle spinte indipendentiste interne, sempre più forti e che rischiano di disgregare il Regno Unito.