Brexit L’Ue avvia un azione legale contro la Gran Bretagna

'Ha violato gli accordi per l'uscita dall'Unione'.

di Mariarita Cupersito

Il governo britannico continua a sostenere l’Internal Market Bill, il progetto di legge nazionale che rimette in discussione alcuni punti degli accordi già raggiunti con l’Unione europea, e si riserva di rispondere “a tempo debito” alla lettera con cui la Commissione europea ha confermato di voler avviare un’azione legale se la vicenda non sarà chiarita entro un mese.
“Abbiamo chiaramente indicato le nostre ragioni per introdurre le misure relative al protocollo sull’Irlanda del Nord”, ha dichiarato un portavoce di Boris Johnson in riferimento alla legge oggetto di contestazione, già approvata dalla Camera dei Comuni e attualmente in discussione in quella dei Lord. L’obiettivo del governo, prosegue il portavoce, è quello di “creare una rete legale di sicurezza per proteggere il mercato interno del Regno Unito e tutelare il processo di pace”.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella lettera di messa in mora per “violazione degli obblighi ai sensi dell’accordo di recesso” assegna alla Gran Bretagna un mese di tempo per replicare giuridicamente all’iniziativa europea. “L’articolo 5 dell’accordo di recesso stabilisce che l’Unione europea e il Regno Unito devono adottare tutte le misure appropriate per garantire l’adempimento degli obblighi derivanti dall’accordo di recesso e che devono astenersi da qualsiasi misura che possa compromettere il raggiungimento di tali obiettivi”, si legge nel documento. “Entrambe le parti sono vincolate dall’obbligo di cooperare in buona fede nell’esecuzione dei compiti derivanti dall’accordo di recesso”.
Secondo la Commissione, la proposta di legge sul mercato interno “violerebbe in modo palese il protocollo sull’Irlanda/Irlanda del Nord, in quanto consentirebbe alle autorità britanniche di ignorare l’effetto giuridico delle disposizioni sostanziali del protocollo ai sensi dell’accordo di recesso”. La nota prosegue precisando che “rappresentanti del governo britannico hanno riconosciuto questa violazione, affermando che lo scopo era di consentirgli di discostarsi in modo permanente dagli obblighi derivanti dal Protocollo. Il governo britannico non e’ riuscito a ritirare le parti controverse del disegno di legge, nonostante le richieste dell’Unione europea, e ha violato il suo obbligo di agire in buona fede, come stabilito nell’articolo 5 dell’accordo di recesso. Inoltre, ha avviato un processo che, a seguito dell’eventuale approvazione del disegno di legge, ostacolerebbe l’attuazione dell’accordo di recesso”.