BULGARIA. Commissione elettorale, ‘Gerb ha vinto le elezioni’

TMNews –

bulgariaLa commissione elettorale centrale bulgara ha confermato oggi la vittoria, seppur di misura, del partito di centrodestra Gerb, guidato dall’ex primo ministro Boiko Borisov nelle elezioni politiche anticipate che si sono tenute ieri. Secondo dei risultati parziali, che si basano sullo spoglio del 69 per cento dei voti, Gerb avrebbe ottenuto il 31,38 dei suffragi, seguito dal Partito socialista con il 27,34 per cento. Il risultato, pur essendo storico perché è la prima volta dalla caduta del comunismo che un partito vince due elezioni politiche consecutive, non permette alla formazione di Borisov di avere una maggioranza da solo. La costituzione di una coalizione di governo non sarà semplice, visto che tutti gli altri partiti hanno escluso la possibilità di allearsi con Gerb.
Altri due partiti dovrebbero superare quorum Roma, 13 mag. (TMNews) – Secondo i risultati parziali, solo altri due partiti sono riusciti a superare il quorum del 4 per cento necessario per entrare in Parlamento. Si tratta del Movimenti per i diritti e le libertà, che rappresenta principalmente la minoranza turca, con il 9,15 per cento e il partito ultranazionalista e xenofobo Ataka col 7,6 per cento. Se il partito di Borisov non dovesse riuscire a formare un governo, il presidente Rosen Plevneliev dovrà affidare il mandato ai socialisti, iq uali dovranno a loro volta tentare di coagulare una coalizione. Questi ultimi hanno ventilato la possibilità di formare un governo di profilo tecnico guidato dall’economista Plamen Oresharski, un ex ministro delle Finanze.
Le elezioni anticipate di ieri sono state motivate dalla decisione di Borisov di dimettersi, a febbraio, di fronte a un’ondata di manifestazioni contro la povertà, spesso sfociate nella violenza. Alcuni osservatori hanno visto nella decisione dell’ex premier una mossa per anticipare la possibilità che le organizzazioni che scendevano in piazza si potessero organizzare per il voto. La vittoria elettorale non assicura la governabilità e rischia di confermare le preoccupazioni, espresse tra gli altri anche dal presidente Plevneliev, di un’instabilità continua. In molti ritengono che le manifestazioni potrebbero riprendere, in un paese che dichiara un 12 per cento di disoccupazione ma che in realtà ha oltre il 18 per cento della forza lavoro a casa, e la prima avvisaglia si è avuta già la scorsa notte, alla chiusura delle urne, quando una folla arrabbiata si è riunita di fronte alla Commissione elettorale. I manifestanti urlavano: “Mafia”. Sul voto, inoltre, pesano sospetti d’irregolarità. Sabato la Procura ha annunciato che, in una perquisizione in una tipografia, sono state sequestrate 350mila schede elettorali stampate in sovrannumero rispetto a quelle richieste. Il leader socialista Sergei Stanishev ha commentato la notizia parlando di “scandalo” e affermando che si trattava della “preparazione di una totale falsificazione” del voto.