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Il vicepremier serbo Aleksandar Vucic si è recato ieri nella regione del Nord del Kosovo, dove si trovano le città a maggioranza serba, per cercare di convincere i serbo-kosovari sull’accettazione dell’accordo fra Serbia e Kosovo firmato a Buxelles sotto l’egida del responsabile della diplomazia Ue, Chaterine Ashton.
In particolare a Kosovska Mitrovica, ma anche negli altri comuni a maggioranza serba, si sono svolte nei giorni scorsi decise manifestazioni per protestare contro l’accordo raggiunto, il quale riserverebbe alle municipalità speciali autonomie, pur rimanendo sotto la sovranità di Pristina.
Vucic, incontrando i consiglieri municipali, ha spiegato che “potrei enumerare numerose ragioni per opporsi all’accordo, ma ce n’è una sola importante a suo favore: è l’unico modo di sopravvivere, di esistere e di restare uniti nella ricerca di una strada per un avvenire migliore”.
“Io avrei potuto scegliere una via ben più facile – ha continuato – : calare dall’alto una decisione che si poggia sulla confortevole maggioranza di cui dispone il governo, senza neanche parlarvi. Ma ritengo che non sarebbe stata una politica responsabile”.
L’accordo di Bruxelles è arrivato dopo l’incontro del premier Ivica Dacic con il russo Dmitri Medvedev: la Serbia, che così potrà aderire all’Unione europea, riconosce il Kosovo come entità nazionale a tutti gli effetti.
