Cirielli all’evento italiano sulla trasformazione dei sistemi agro-alimentari per il raggiungimento degli SDGs

Farnesina

Il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Edmondo Cirielli, ha aperto ieri l’evento di alto livello “Catalysing global action for sustainable and resilient agri-food systems transformation to accelerate the SDGs”, organizzato a margine UNGA dall’Italia insieme al Giappone (Presidenza del G7), agli Emirati Arabi Uniti (Presidenza COP28) e alla FAO.
L’evento, a cui hanno partecipato la Vice Segretaria Generale dell’ONU Amina Mohammed, la nuova Ministra degli Affari Esteri giapponese Yoko Kamikawa, la Ministra del Cambiamento Climatico e dell’Ambiente degli Emirati Arabi Uniti Mariam Almehiri, e il DG della FAO Qu Dongyu, ha permesso di approfondire l’importante nesso tra clima e sicurezza alimentare, in linea di continuità con il Secondo Vertice ONU sui Sistemi Alimentari ospitato a Roma a luglio scorso.
Il Vice Ministro Cirielli ha evidenziato che “l’Italia ha intensificato il suo sostegno agli sforzi della comunità internazionale nel campo della trasformazione sostenibile dei sistemi alimentari. Le crisi alimentari e i cambiamenti climatici nei Paesi più poveri sono tra le cause principali dei movimenti migratori, cause che vanno affrontate e risolte alla radice”.
Tre sono le linee di azione per affrontare insieme le sfide globali legate all’alimentazione proposte dal Vice Ministro Cirielli: “assicurare risorse finanziarie adeguate per i Paesi in difficoltà; adottare politiche coerenti per ridurre le emissioni di carbonio e rafforzare i sistemi di produzione alimentare contro il cambiamento climatico, la siccità e altri eventi estremi; realizzare progetti comuni per affrontare la crisi climatica sviluppando l’agricoltura sostenibile”.
Il Vice Ministro Cirielli ha ricordato il sostegno italiano a una ripresa dell’Accordo sul Grano dichiarando che “la sicurezza alimentare sarà una priorità chiave della Presidenza italiana del G7 nel 2024, durante la quale intendiamo coinvolgere l’Unione Africana come interlocutore permanente, elaborando politiche condivise con i Paesi africani”.