Colombia. FARC-EP: la Corte costituzionale ha ordinato al governo di garantire la sicurezza degli ex combattenti

di Alberto Galvi

La Corte costituzionale colombiana ha ordinato al governo di Iván Duque di garantire la sicurezza e la vita degli ex combattenti dell’estinta guerriglia delle FARC-EP (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia-Ejército del Pueblo). In virtù dell’accordo siglato cinque anni fa, le FARC-EP si sono convertite in un partito politico chiamato FARC (Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común), che finora ha avuto scarso consenso politico.
La Corte suprema della Colombia ha deciso di ripristinare questi diritti di fronte alla mancata osservazione dell’accordo da parte dello Stato, con una sentenza che ha dato ragione agli ex guerriglieri sul fatto che le loro vite sono in pericolo e che le misure adottate dal governo sono insufficienti.
Dato il numero elevato di firmatari dell’accordo di pace che sono stati vittime di omicidio, nonchè la scarsa sicurezza offerta ai disarmati, la Corte ha deciso di attivare un meccanismo applicabile solo in caso di gravi violazioni dei diritti fondamentali e di comprovata incapacità dello Stato di tutelare le vittime.
La sentenza è passata con cinque voti contro quattro e prevede la creazione di una Camera speciale all’interno del tribunale per verificare che il governo stia rispettando l’ordine. La Camera Plenaria della Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la mancanza sicurezza degli ex combattenti delle FARC-EP. Finora sono stati assassinati circa 300 ex combattenti delle FARC-EP che hanno firmato l’accordo di pace con il governo nel 2016, il quale ha posto fine a mezzo secolo di guerriglia con lo Stato.
La sentenza chiede anche al Nucleo di protezione nazionale, preposto alla protezione delle persone a rischio, di rivalutare il rischio che corrono gli ex combattenti e di adottare misure per evitare che vengano uccisi.
Al potere dal 2018 il presidente Ivan Duque ha tentato senza successo, attraverso il parlamento, di modificare le condizioni dell’accordo di pace firmato dal suo predecessore Juan Manuel Santos. Le autorità incolpano degli omicidi i combattenti dissidenti delle FARC-EP, il quali hanno imbracciato le armi insieme ad altri gruppi criminali come GAO (Grupos Armados Organizados), ELN (Ejército de Liberación Nacional), EPL (Ejército Popular de Liberación), GDO (Grupos Delincuenciales Organizados), GAOR (Grupos Armados Organizados Residuales), i narcotrafficanti messicani del Cartello di Sinaloa e degli Zetas e i narcotrafficanti colombiani del Clan del Golfo.