Cooperazione Russia – Cina nel settore energetico

di Giuliano Bifolchi* –

sechin igorLe sanzioni europee ai danni della Federazione Russa hanno indotto Mosca a ricercare nuovi mercati verso cui esportare il proprio gas naturale e petrolio. Tra questi mercati il più appetibile risulta essere la Repubblica Popolare Cinese, potenza economica mondiale con la popolazione più grande al mondo ed un bacino di consumatori di prodotti energetici significativo.
Lo scorso 13 ottobre la compagnia russa Rosneft ha firmato un accordo con la Chinese National Petroleum Corporation (CNPC) che prevede l’estensione della cooperazione strategica.
Il documento è stato firmato dal Presidente della Rosneft Igor Sechin e dal vicepresidente della CNPC Wang Dongjin alla presenza del Primo Ministro russo Dmitry Medvedev. L’accordo prevede l’elaborazione della attuali e delle future aree di cooperazione strategica; in particolare le due parti intendono procedere con i progetti upstream (esplorazione e produzione) all’interno della Federazione Russa per poi convogliare la fase di raffinazione in Cina nella raffineria di Tianjin. Nel marzo 2016 Rosneft e CNPC dovranno prendere la decisione finale di investimento nella raffineria di Tianjin la cui costruzione, secondo il progetto, dovrebbe essere ultimata alla fine del 2019.
Igor Sechin ha commentato l’accordo affermando che “Russia e Cina sono interessate nell’approfondire ed espandere la cooperazione nel settore del petrolio e del gas naturale. Le nostre compagnie hanno creato un ambiente favorevole per la cooperazione e noi intendiamo promuovere ulteriormente i benefici della collaborazione a lungo termine”.
Il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha invece posto l’attenzione sul possibile accordo che i due paesi firmeranno il prossimo anno riferendosi alla Rotta Occidentale la quale potrebbe essere un secondo gasdotto che unirà Russia e Cina dopo Forza della Siberia (in Russo Сила Сибири – Sila Sibiri, precedentemente conosciuto con il nome di gasdotto Yakutia–Khabarovsk–Vladivostok). La Rotta Occidentale dovrebbe trasportare 30 miliardi di metri cubi di gas naturale, quantità simile a quella del gasdotto Forza della Siberia stimata attorno a 38 miliardi di metri cubi di gas naturale.
Medvedev ha inoltre sottolineato i buoni rapporti commerciali esistenti tra la Russia e la Cina affermando che negli ultimi sei anni il commercio bilaterale è stato più che raddoppiato passando da 40 a 90 miliardi di dollari.
La Rosneft è la compagnia leader dell’industria petrolifera russa; le sue attività comprendono le esplorazioni di idrocarburi e la produzione, i progetti di esplorazione e produzione offshore, la raffinazione di idrocarburi ed il commercio di prodotti derivanti dal petrolio e dal gas naturale.
La Chinese National Petroleum Corporation, fondata nel 1983 a Pechino, è una compagnia petrolifera posseduta dal Governo di Pechino tramite la SASAC, la Commissione che gestisce le imprese cinesi di stato. Alle attività di estrazione del greggio, CNPC aggiunge quelle di raffinazione, di vendita di carburanti e di produzione di prodotti chimici di base.
Al momento la cooperazione con la CNPC interessa le seguenti aree:
• fornitura di petrolio greggio attraverso un accordo di lungo termine di vendita e acquisto
• esportazione di prodotti petroliferi e petrolchimici
• Joint Venture LLC Vostok-Energy che prevede l’esplorazione di idrocarburi e la produzione nella regione di Irkutsk
• Joint Venture Vostok Petrochimicals il cui obiettivo è quello della costruzione della raffineria di Tianjin in modo da vendere prodotti raffinati sul mercato cinese e regionale asiatico.

Nella foto: Igor Sechin

* Giuliano Bifolchi è analista geopolitico specializzato nel settore Sicurezza, Conflitti ed Energia. Laureato in Scienze Storiche presso l’Università Tor Vergata di Roma, ha conseguito un Master in Peace Building Management presso l’Università Pontificia San Bonaventura. Email di contatto: g.bifolchi@notiziegeopolitiche.net Follow him on Twitter: @BiGiuls37