Corea del Nord. Protesta di Pechino, convocato l’ambasciatore. Seul simula un attacco

Notizie Geopolitiche –

E’ attesa per oggi la risposta della riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in merito al test nucleare nordcoreano di ieri, una risoluzione che potrebbe non limitarsi alla classica condanna di circostanza dopo che la Cina, unico storico alleato di Pyongyang, ha optato per la protesta ufficiale con tanto di convocazione dell’ambasciatore nordcoreano a Pechino Ji Jae-ryong.
Lo ha reso noto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Geng Shuang, il quale ha riferito che “La Cina si oppone allo sviluppo del nucleare della Dprk e siamo impegnati nella denuclearizzazione della penisola. La posizione è ben nota” e anche Pyongyang “la conosce perfettamente”.
Da Xiamen, dove è in corso la riunione dei Brics (Brasile, Sudafrica, Cina, Russia, India) i cinque leader hanno firmato un documento in cui “Deploriamo vigorosamente il test nucleare condotto dalla Dprk”, ed “Esprimiamo una profonda preoccupazione per la tensione crescente e per la questione nucleare nella Penisola coreana e ribadiamo che questa può essere risolta solo attraverso strumenti pacifici e un dialogo diretto fra tutte le parti in causa”.
Intanto la Corea del Sud ha voluto dare dimostrazione delle sue capacità simulando in un’esercitazione l’attacco a un sito nel Mar del Giappone situato alla stessa distanza di quello in cui è stata testata la bomba H: l’attacco di un F-15 e il lancio di un missile Hyunmoo-2a ha avuto successo, “ha raggiunto l’obiettivo”, ha riferito lo Stato maggiore dell’esercito.
Seul ha anche informato che è in fase di conclusione l’istallazione dei missili anti-missile Thaad (Terminal High-Altitude Area Defense) statunitensi, ed il ministero della Difesa sudcoreano ha comunicato che “I quattro lanciatori rimasti saranno dispiegati presto in via temporanea attraverso consultazioni tra la Corea del Sud e gli Stati Uniti per contrastare la crescente minaccia nucleare e missilistica dal Nord”.