COREA DEL SUD. Aggredito l’ambasciatore Usa. Protesta per le manovre congiunte

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lippert mark aggreditoAl grido che “Le due Coree devono essere riunite” e per protesta contro le esercitazioni Usa congiunte con la Corea del Sud, il 55enne Kim Ki Jong ha aggredito con un coltello l’ambasciatore statunitense a Seul Mark Lippert, ferendolo in più punti del corpo, ovvero ad una guancia, alla tempia, ad un polso, ad un braccio ed a una mano. Il diplomatico è stato immediatamente ricoverato presso un ospedale della capitale dove gli sono stati messi 80 punti di sutura, ed il Dipartimento di Stato Usa, che ha espresso “una dura condanna per l’atto di violenza”, ha comunicato che “Non si tratta di ferite che mettono in pericolo la sua vita”.
L’aggressore era già noto alle forze dell’ordine in quanto membro di un gruppo che appoggia la riunificazione delle due Coree e perché nel 2010 aveva lanciato blocchi di calce contro l’allora ambasciatore giapponese a Seul.
Le esercitazioni congiunte, denominate “Key Resolve” e “Foal Eagle”, si ripetono ormai ogni anno e vengono percepite dalla nomenklatura di Pyongyang, come “atti ostili” e “provocazioni”, tanto che in più occasioni ne è stato chiesto l’annullamento; prevedono l’impiego per due settimane di circa 20mila militari, di cui 10mila sudcoreani e 8.600 statunitensi allo scopo di testare diversi scenari (Key Resolve), come pure manovre via terra, mare e aria che coinvolgono 20mila uomini sudcoreani e 3mila e 700 statunitensi (Foal Eagle).