di Alberto Galvi –
Dopo che il presidente Noboa ha annunciato lo stato di emergenza in seguito alla fuga dal carcere del più potente boss del narcotraffico dell’Ecuador, le violenze sono aumentate in tutto il paese.
L’Ecuador vive un’ondata di violenza che si è aggravata nell’ultima settimana in seguito alla fuga del leader della banda Los Choneros, Adolfo Macias, durante il fine settimana. La situazione è tuttavia peggiorata dopo che il presidente ha decretato lo stato di emergenza, con attentati e persino il raid di un gruppo armato in una sede televisiva.
Nell’ultima settimana sono morte almeno 19 persone nelle violenze, tra cui civili, guardie carcerarie e poliziotti. Le autorità penitenziaria hanno anche segnalato incidenti in diverse carceri, incluso uno scontro armato con detenuti nel carcere della provincia di El Oro che ha provocato la morte di una guardia.
Ci sarà un’indagine per individuare i responsabili della presa di ostaggi. Anche la polizia e le forze armate continuano a svolgere operazioni di sicurezza in tutto il Paese. Dall’inizio dello stato di emergenza sono state arrestate più di mille persone.
Noboa ha reagito dichiarando lo stato di guerra civile contro una serie di gruppi criminali presenti nel paese. In mezzo all’ondata di violenza un cittadino brasiliano è stato rapito nella città di Guayaquil e rilasciato mercoledì notte con l’aiuto della polizia. L’informazione è stata confermata dal Ministero degli Affari esteri, che stava monitorando e cercando di verificare il caso da quando il figlio ne aveva denunciato la scomparsa sui social media.