EGITTO. Amnesty, ‘Serve indagine urgente e imparziale strage Cairo’

TMNews – 

amnesty_internationalAmnesty International ha chiesto l’apertura di un’indagine urgente e indipendente sull’uccisione di almeno 51 persone ieri davanti alla sede della Guardia repubblicana al Cairo. “Occorre un’indagine indipendente e imparziale, che abbia la fiducia di tutte le parti. Le autorità egiziane, in passato, hanno dimostrato assai poco di essere in grado di fornire verità e giustizia per le violazioni dei diritti umani”, ha commentato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. “In passato, le inchieste interne all’istituzione militare hanno assolto l’esercito da ogni violazione dei diritti umani e le autorità hanno cestinato le conclusioni delle commissioni d’inchiesta da loro stesse istituite, rifiutando di renderle pubbliche – ha aggiunto la responsabile, sottolineando – I pubblici ministeri stanno investendo maggior tempo a incriminare chi critica le autorità, invece di indagare sulle violazioni dei diritti umani commesse dalla polizia e dalle forze armate”.Secondo la responsabile di Amnesty, “indagini efficaci sono fondamentali per impedire alle autorità di compiere ulteriori violazioni dei diritti umani”: “Il capo della Guardia repubblicana è lo stesso che ordinò la repressione del dicembre 2011 di fronte alla sede del governo”, ha ricordato la vice-direttrice, chiedendo che “in un’atmosfera polarizzata e pregna di sfiducia” sia “fatto ogni sforzo per garantire che le indagini annunciate dalle autorità siano indipendenti, imparziali e approfondite e siano giudicate come tali”. Secondo Sahraoui, “decenni d’impunità hanno eroso lo Stato di diritto in Egitto. Indagini efficaci e trasparenti, in grado di fornire giustizia alle vittime e ai loro familiari, potrebbero essere lo strumento per restituire fiducia e fare un passo avanti verso la riconciliazione nazionale”: “Qualunque forma l’indagine assumerà, dovrà essere in linea con gli standard internazionali, che prevedono tra l’altro il potere di chiamare l’esercito o altre autorità a fornire prove sulla loro condotta”, ha chiesto la responsabile.